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SBK, Tayla Relph: “McCoy mi ha vista correre da bambina e ha capito che avevo talento”

“Abbiamo trascorso molti giorni insieme a fare coaching ed stato importante avere Garry al mio fianco, anche se allora non me ne rendevo conto. Ho corso tre anni con il suo casco e le sue tute senza conoscerne il valore”

SBK: Tayla Relph: “McCoy mi ha vista correre da bambina e ha capito che avevo talento”

È stato il Misano World Circuit “Marco Simoncelli” a tenere a battesimo il primo appuntamento del nuovo Mondiale Femminile, denominato Women's Circuit Racing World Championship. Una pietra miliare nella storia del motociclismo, che in questa stagione d’esordio vede impegnate 25 agguerritissime pilote provenienti da 18 diverse Nazioni. Volti più o meno noti del panorama motociclistico internazionale, ognuno con il proprio percorso e una storia particolare da raccontare.

Proprio come quella legata agli esordi di Tayla Relph, la 27enne australiana attuale portacolori del team TAYCO Motorsport. La passione di Tayla per il motociclismo è sbocciata sin dalla tenerà età di due anni e mezzo, quando è rimasta tanto affascinata da uno spettacolo dei Crusty Demons da chiedere, e ricevere, come regalo di Natale la sua prima motocicletta, una Yamaha PeeWee 50, su cui è salita dopo solo pochi giorni, in occasione del suo terzo compleanno. Dopo aver mosso i primi passi nel motocross all’età di sei anni, la giovane australiana si è data alle corse su asfalto quattro anni più tardi, arrivando a disputare la sua prima gara a undici anni. Gli albori di un percorso agonistico supportato da un coach d’eccezione come il Re delle derapate Garry McCoy, figura chiave nella carriera della giovane pilota australiana.

“Non ero molto brava nel motocross e quando avevo circa otto o nove anni ho pian piano ho iniziato a perdere la passione. Fortunatamente papà conosceva qualcuno impegnato nel Supermotard che gli disse: ‘perché non metti Tayla su una piccola pista di go-kart e monti delle gomme slick alla KTM 65 che avevo all’epoca?’. La adoravo e mi sono innamorata alla svelta delle corse su pista. Ovviamente è stato un po’ più difficile perché la mia famiglia non aveva nessun background negli sport motoristici, quindi mio papà stava imparando tanto quanto me. Ma sono stata molto fortunata, perché ho avuto il sostegno di Garry McCoy, che correva per il nostro club locale, essendo anche lui del Queensland - ha raccontato Tayla - È venuto a uno dei nostri incontri, mi ha visto correre e ha capito che avevo il talento per farlo. Ero molto, molto veloce, ma solo perché non avevo paura. Non sapevo davvero come fare ad andare veloce o come guidare una moto in sicurezza. Sapevo soltanto di poter andare veloce sul rettilineo e di portare la velocità in curva”. 

Parlando del suo legame con il suo famoso connazionale Relph ha aggiunto:È stato bello avere Garry al mio fianco e a supportarmi. Abbiamo trascorso ore e ore, giorni e giorni, insieme a fare coaching individuale. Vorrei aver saputo allora quanto fosse importante quell’allenamento, ma quando avevo 10 o 11 anni, per me era soltanto un ragazzo che vedevo su YouTube che faceva delle cose abbastanza fighe, questo era tutto ciò che sapevo. Però sì, è stato molto rilevante per me, mi ha dato tutte le sue tute da gara affinché potessi usarle io stessa, mi ha dato anche uno dei suoi caschi da corsa, per fortuna abbiamo la stessa taglia. Così, per circa tre anni della mia carriera nella Superbike australiana, ho indossato le tute di Garry McCoy, i caschi e tutto quanto, senza conoscerne il valore!”.

Tayla ha incontrato la leggenda del MotoGP Andrea Dovizioso a Misano, dove gli ha mostrato un disegno del suo cane, Dovi, che porta il suo nome, sul suo casco!

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