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SBK, Josephine Bruno: “Ci vorrebbero più bambine a provare a correre in moto”

Parla la capoclassifica del CIV Femminile: “Le donne nel motociclismo sono ancora poche, ma mi piacerebbe che la gente non pensasse che andiamo diversamente dai maschi. Il mio sogno? Correre in WorldSBK o nel Mondiale Femminile”

SBK: Josephine Bruno: “Ci vorrebbero più bambine a provare a correre in moto”

Dopo aver tentato il ritorno in PreMoto3 la passata stagione, sposando il progetto dell’Angeluss RG Team, Josephine Bruno è tornata è quest’anno a vestire i colori di Gradara Corse, con l’obiettivo di raccogliere il testimone da Sara Cabrini e andare all’assalto del CIV Femminile e del Women’s European Championship. Propositi più che rispettati dalla varesina, protagonista indiscussa di questa prima metà di stagione. Dominatrice assoluta del campionato tricolore con un ruolino di marcia di tre successi su quattro gare, interrotto soltanto dalla squalifica per irregolarità tecnica ricevuta in Gara 1 a Magione,“Joy” sta dimostrando tutto il suo talento anche a livello Europeo, dove è stata seconda solo a Natalia Rivera nei primi due Round dell’anno. 

Un presente brillante che lascia immaginare un futuro ancor più radioso per la 16enne, considerata da tutti una delle più grandi promesse del motociclismo femminile tricolore. Una pressione non indifferente ma che non intimorisce la giovane Josephine, con cui abbiamo avuto modo di scambiare due chiacchiere lo scorso fine settimana al Mugello, dove era impegnata in una wild card nel CIV SS300.

“Faccio un po’ fatica a guidare perché venerdì sono caduta abbastanza forte alla Casanova e mi sono fatta male a un braccio, ma sabato è andata comunque abbastanza bene e ho chiuso 12ª. Questo per me è un allenamento in vista della prossima gara del Women's European Championship a Brno, che è una pista abbastanza simile al Mugello. Ma è molto difficile trovare il giusto traino per riuscire a essere veloci qui, perché non si riesce a fare il tempo da soli con le 300cc” ci ha spiegato la portacolori della compagine di Carlo Facchini, giusto un paio d’ore prima di centrare uno splendido quinto posto sul bagnato. 

Sei partita davvero forte quest’anno, soprattutto nel campionato italiano, dove saresti a punteggio pieno senza la squalifica. Ti aspettavi un inizio così?
“No sinceramente non me l’aspettavo, ma la squadra è molto forte e siamo riusciti a trovare la giusta combinazione. Li conoscevo già, avendo già corso insieme, e mi fido ciecamente di loro. Purtroppo hanno sbagliato a Magione, ma come sbaglio io a volte capita anche loro”.

Soddisfatta per come sta andando nel WEC?
“Potremmo andare meglio, anche se è difficile perché Natalia va forte. Però io e il team ci stiamo trovando molto bene e sono soddisfatta”. 

C’è qualche circuito in cui pensi di poterle stare davanti?
“Lei a Brno aveva vinto l’anno scorso mentre io non ho mai girato, quindi non so se riuscirò a batterla lì. Però Imola e Rijeka sono piste che mi sono più favorevoli, perché ci giro da tanto tempo. Speriamo”.

Che differenza c’è tra correre in un campionato femminile e in uno misto?
“A livello di ambiente non cambia nulla, mi sono sempre trovata bene anche con i ragazzi. Quello che cambia è che nel femminile ci sono tanti secondi di differenza tra le prime e le ultime. A volte è difficile, perché le più lente potrebbero dare un po’ fastidio in qualifica e in gara, mentre in un campionato maschile sono più o meno tutti allo stesso livello. Però ci sta, perché il movimento femminile è solo all’inizio e le donne sono ancora poche”.

Come ti fa sentire il fatto di essere considerata un astro nascente del motociclismo femminile ed essere stata la prima ragazza, insieme a Elisabetta Monti, a entrare nei Talenti Azzurri FMI?
“Non indifferente, perché ci sono ancora poche ragazze. Però mi piacerebbe che la gente non pensasse che noi andiamo diversamente rispetto ai maschi. Anche per questo trovo che sia un bellissimo progetto quello dei Talenti Azzurri, di unire le ragazze ai ragazzi”.

In che modo ti aiuta far parte di questo progetto?
“Mi alleno tantissimo con dei ragazzi che vanno veloce, come quelli della Moto3. In più, siamo seguiti con l’alimentazione, la preparazione atletica e tutti questi aspetti, oltre al fatto che i tecnici vengono a vederci quando siamo in pista, per poi dirci cosa dobbiamo fare”.

Come vedi la presenza delle ragazze nel motociclismo? Pensi che il movimento femminile sia abbastanza incentivato?
“Secondo me che la Federazione sta già facendo abbastanza per incentivare il movimento femminile, ma dovrebbero esserci molte più bambine a provare, perché di ragazzini ce ne sono mille in minimoto, mentre le ragazze sono pochissime. Dovremmo arrivare a una sorta di parità”.

Tu come hai iniziato?
“Mio papà correva, mi ha portata in pista quando ero piccola e mi è piaciuto tantissimo! Ho capito subito che era quello che volevo fare”.

Guardando al futuro che obiettivi ti poni?
“Mi piacerebbe correre nel Mondiale SBK con una 1000cc, o anche nel Mondiale Femminile, dove ho visto che il livello è molto alto”.

Non sogni di arrivare nel Motomondiale?
Mi sa che ormai è un po’ tardi per quello (sorride ndr.). Ma a me andrebbe bene anche la Superbike, che mi piace anche molto di più!”.

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