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MotoGP, Puig: “Honda non obbliga nessuno a restare. Marquez? Può vincere il titolo”

Il Team Manager HRC risponde a Mir: “I nostri piloti sono arrivati di loro spontanea volontà e quando decidi di fare qualcosa te ne assumi le conseguenze. Non stiamo parlando con altri, vediamo come si evolve la situazione” 

MotoGP: Puig: “Honda non obbliga nessuno a restare. Marquez? Può vincere il titolo”

Joan Mir non ha usato mezzi termini al termine del GP della Catalunya, definendo “frustrante” e “un passo indietro” la gara appena corsa. Pur avendo concluso solo pochi giorni prima un positivo test privato sul tracciato del Mugello, le Honda RC213V si sono trovate a faticare anche sul circuito del Montmeló, dove i quattro portabandiera della Casa giapponese si sono spartiti le posizioni dalla 14ª alla 17ª. Terminando il Gran Premio subito alle spalle di Pedro Acosta, tornato in pista dopo una caduta, e con oltre 30” di ritardo dal vincitore, Francesco Bagnaia.

Prestazioni sicuramente non all’altezza delle aspettative e del prestigio della Honda e che stanno facendo vacillare la volontà del maiorchino di continuare a vestire i colori del team Repsol anche il prossimo anno. Una tematica, quella del mercato Piloti, su cui si è espresso il Team Manager HRC, Alberto Puig, intervenendo ai microfoni di DAZN Spagna.

“Marini ha un contratto biennale, quindi è bloccato. Nakagami, vedremo. Diciamo che lui è fondamentalmente un progetto deciso dai giapponesi, mentre con Joan abbiamo siglato l’anno scorso  un contratto di due anni che scade quest’anno, e dobbiamo vedere come sta - ha osservato il Team Manager - So che, da quello che ha detto, non sa bene cosa fare. Aspettiamo e vediamo come si evolve la situazione, perché alla fine ci sono diversi piloti nel paddock, che potrebbero avere delle opzioni, quindi dovremo stare a vedere”.

Nonostante i dubbi del 26enne, e le sue aspre osservazioni degli ultimi tempi, la Casa di Tokyo non sembra intenzionata al momento a cercare a un sostituito per il suo pilota.

“Non stiamo parlando con nessuno, pensiamo ancora che Joan sia un pilota molto veloce, è un due volte Campione del Mondo - ha affermato - Ho sempre pensato che sia un errore giudicare un pilota quando la moto non è competitiva. Quando non è al 100% come lo è ora la nostra, o la Yamaha, voglio dire, anche Quartararo è un grande pilota e non sta facendo nulla. Giudicare un pilota in queste condizioni può essere sbagliato e non è del tutto corretto, quindi vediamo se riusciamo a migliorare un po’ la moto e vedere il vero potenziale di Joan, che naturalmente non è quello che stiamo vedendo”.

Entrando poi nel merito delle affermazioni di Mir a Le Mans, secondo il quale “nessuno lascia la Honda meglio di come è arrivato”, Puig ha aggiunto: “Potrebbe essere, ma anche loro sono arrivati di loro spontanea volontà e quando decidi di fare qualcosa, sai di cosa si tratta e te ne assumi le conseguenze. Honda non ha mai obbligato nessuno a venire, né ad andarsene. Chi vuole andarsene se ne va, come si è già visto, e chi vuole venire viene”.

Impossibile a questo punto non pensare al precedente di Marc Marquez, che ha deciso di lasciato la Honda, dopo 11 anni insieme in MotoGP, per cercare miglior fortuna in sella a una Ducati. 

Marc se n’è andato perché sentiva di aver bisogno di una moto più competitiva ed è evidente che abbia fatto quello che doveva fare - ha commentato il Team Manager - È a 39 punti dalla testa della classifica, ed è caduto in tre gare, quindi è un pilota con chiare possibilità di vincere il Mondiale. Non so chi pensasse che non sarebbe stato così, perché era quasi scontato che avrebbe avuto almeno la possibilità di lottare per la vittoria. Poi è vero che vincere è molto complicato, ma era ovvio che sarebbe stato in lotta per il titolo”.

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