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MotoGP, Zarco: "La grinta di Marquez in HRC aveva creato un equilibrio che era già perso"

VIDEO - "Alla fine anche lui era stanco di compensare. E' andato via, avrà pensato di non avere più tempo da perdere. Marc sulla Ducati? me lo aspettavo ancora più forte, persino lui ha dovuto adattarsi. Honda? non si può fare tutto in una volta, non penso alla SBK, per migliorare voglio tenere il passo della MotoGP"

MotoGP, Zarco: "La grinta di Marquez in HRC aveva creato un equilibrio che era già perso"
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Johann Zarco aveva chiuso la stagione 2023 col quinto posto in classifica ed una vittoria in rimonta a Phillip Island, contro le intemperie e ai danni dell'allora compagno di squadra Jorge Martin. A pochi mesi di distanza, dal suo approdo sulla Honda nel team LCR di Lucio Cecchinello la situazione è ben più complessa. Coi suoi nove punti in campionato, il pilota francese è la seconda Honda in classifica alle spalle del compagno di marca Joan Mir. Che la Honda, specialmente dopo l'addio di Marc Marquez, stia affrontando un periodo difficile è cosa nota, come sono noti gli sforzi messi in campo dall'ala dorata giapponese nel tentativo di rimettersi in gioco rimettendo tutto in discussione. In questo puzzle, l'esperienza di Zarco può giocare sicuramente un ruolo chiave nel ritrovare il sentiero perduto.

Honda sta affrontando un momento difficile, ma sta reagendo. Ora contrariamente al passato ha messo tutti i piloti sullo stesso piano.
"Quando ho firmato lo scorso anno era una sfida - spiega Zarco - sapevo sarebbe stato difficile quindi non sono sorpreso. Pensavo all'inizio dell'anno con le sensazioni che avevo avuto sulla moto che avremmo fatto un passo avanti ma sembra che dovremo attendere. Quando vedi l'impegno da Honda, dagli ingegneri, come nelle altre marche del resto, ti fa credere che può funzionare. Ci sono stati tanti cambi in Honda, quindi magari si è fatto un passo indietro per fare un grande salto in avanti. Spero sarà così, personalmente la vedo così. Ho vissuto un grande periodo in Ducati ma quel capitolo ormai era scritto. Continuare con Ducati sarebbe stata una fine di carriera che sarebbe arrivata prima di ciò che in realtà desidero. Se fossi uscito dalla MotoGP, anche se avessi trovato qualcosa e avessi fatto un ottimo 2024, sarebbe stato difficile rientrare. Quindi anche io ho fatto un piccolo passo indietro, ma che spero mi permetterà di fare grandi cose più avanti".

Anche Lucio Cecchinello si aspetta un grande salto in avanti di Honda a fine stagione. Ha sottolineato come in passato la Honda fosse costruita attorno a Marc Marquez, con molto peso sull'anteriore, un problema che ora si cerca di bilanciare.
"Tecnicamente è così, ma non voglio entrare troppo nei dettagli tecnici, perchè se fosse così semplice avremmo già trovato la soluzione. C'è da considerare anche il regolamento, anche se è più aperto per i giapponesi, non possiamo fare tutto in una volta. Così il tempo scorre e sembra che nulla stia cambiando. Certo è vero che Marc è talmente incredibile da essere in grado di adeguarsi a tanti problemi, eppure anche lui alla fine era stanco di dover compensare. Quindi è andato via, avrà pensato "non ho più tempo da perdere". In un certo senso forse la sua grinta non ha aiutato a far crescere il progetto, perchè quando qualcosa funziona per il pilota più forte... quando capisci come ragionano i giapponesi capisci perchè non volessero cambiare per non disturbare l'equilibrio che si era creato, solo che quell'equilibrio era già stato perso".

Ti aspettavi un Marquez così competitivo sulla Ducati in così poche gare?
"In verità me lo aspettavo ancora più forte, poi ho capito che anche lui ha avuto bisogno di tempo per adattarsi. Pensavo che sarebbe volato ammazzando la concorrenza, ed invece Pecco ha dimostrato che è ancora lui il pilota che gestisce meglio la Ducati, e lo fa con uno stile molto pulito e di precisione. Vedere Marc avere questa necessità di adattarsi mi da fiducia, perchè quando dico che devo adattarmi ad un qualcosa vedo che anche il più forte deve farlo, anche se lui lo fa più velocemente di me. Questo mi motiva e mi fa capire che su ogni moto ci sono delle cose da capire".

L'opinione comune è che tu sia anche un ottimo collaudatore, com'è il tuo rapporto coi giapponesi?
"Con loro ho un rapporto solo alla domenica sera, quando facciamo la riunione con gli ingegneri. Durante il weekend parlo col mio staff tecnico che è prettamente europeo quindi sono abituato a lavorare con loro in modo naturale. Poi quando si parla coi giapponesi bisogna essere il più chiari possibile, perchè hanno un modo di capire le cose leggermente diverso e bisogna dargli una linea guida precisa da seguire".

Sei famoso per i backflip con la tuta, sin dai tempi della Moto2. Qui c'è una CBR1000R , hai pensato ad un proseguimento della tua carriera anche in Superbike?
"No, mi diverto molto in MotoGP. Il livello così alto della MotoGP mi riempie di emozioni, per continuare a crescere come pilota voglio essere io a tenere il passo della MotoGP. Per me rimane "la categoria", ed è anche la mia categoria, mi trovo bene. Poi mi diverto anche sulla CBR, mi piace bilanciarla e farci un allenamento di qualità. A breve parteciperò alla 8 ore di Suzuka, quindi avrò la mia dose di divertimento con la CBR nell'endurance, che sono gare meno impegnative della Superbike dove nella top 5 vanno fortissimo".

Sicuramente gli ingegneri ti chiederanno qualcosa anche sulla CBR, lì tra l'altro le gomme sono diverse.
"Esatto, sappiamo che le gomme cambiano molto l'equilibrio della moto. Penso che sia io che gli ingegneri saremo molto curiosi al riguardo".

Quindi aspettiamo il tuo backflip alla 8 ore di Suzuka?
"Si, quello è il più presto che possiamo sperare per vederlo ", scherza infine il francese.

Questo video è stato realizzato con DJI Pocket 3 e Mic 2

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