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MotoGP, Marini: “La pressione delle gomme? Ducati ci segnalerà se siamo nei limiti”

“Al momento capisco dagli pneumatici quando siamo sopra ai 2 bar di pressione, ma ci servirà avere qualcosa durante la gara, visto che la pressione varia in modo considerevole quando sei in scia”

MotoGP: Marini: “La pressione delle gomme? Ducati ci segnalerà se siamo nei limiti”

Concluse le cinque settimane di pausa estiva, per i piloti della MotoGP è arrivato il momento di buttarsi a capofitto sulla seconda parte di stagione, che inizierà questo fine settimana sul tracciato di Silverstone. Un appuntamento atteso con entusiasmo da Luca Marini, pronto a tornare in sella alla Desmosedici GP del team Mooney VR46, dopo aver celebrato il matrimonio con la sua Marta.

“La mia vita non è cambiata molto, è semplicemente un bellissimo periodo. C’è un’atmosfera fantastica, ma adesso sono concentrato su questo weekend - ha sottolineato Luca - Questo è un tracciato fantastico e uno di quelli che si adattano meglio alle caratteristiche delle MotoGP. È molto meglio girare qui con una MotoGP piuttosto che con una Moto2, e non è sempre così. È bellissimo essere qui e in questo nuovo paddock, che è ancora meglio di prima. Il nuovo layout non farà una grande differenza, sarà solo un po’ diverso alla partenza, per le prime 3 o 4 curve”. 

La serenità vissuta dentro e fuori dalla pista potrebbe dare una marcia in più al marchigiano, già autore di una buona progressione nel corso della prima parte di stagione.“Non saprei. Staremo a vedere. Se dovesse aiutarmi in pista, penso che lo faranno anche tutti gli altri - ha detto ridendo - Non c’è niente di certo, ma di sicuro sto vivendo dei momenti bellissimi adesso e sono davvero rilassato”.

Tra le incognite che il 25enne si troverà sicuramente ad affrontare in questo weekend di rientro c’è però quella relativa all’introduzione delle penalità per la pressione delle gomme, che comporteranno una perdita di secondi a fine gara in caso di violazione dei parametri.

“Non so quante gare abbiamo disputato sopra o sotto la giusta pressione, perché si tratta di dati che onestamente non chiedo. È un aspetto a cui la squadra dovrà fare attenzione per cercare di restare dentro ai giusti parametri, ma penso che non sarà facile perché adesso la pressione varia in maniera considerevole se sei in scia o meno, quindi diventa impossibile anche per il team - ha commentato Luca - Staremo a vedere cosa accadrà, ma la cosa più importante di tutte è la sicurezza dei piloti, per questo spero che non avremo problemi per questo cambiamento, visto che fino adesso non ne abbiamo avuto nessuno”.

La Ducati non aspetta tempo e si è già messa in moto per evitare di incorrere in sanzioni, studiando un sistema per comunicare ai sui piloti informazioni sulla pressione degli pneumatici, attraverso delle segnalazioni sul cruscotto.

“Ne stiamo parlando con la Ducati e lo faremo di nuovo nel pomeriggio, per cercare di avere qualcosa durante la gara che ci permetta di capire se siamo ok o meno con la pressione. Per il momento non abbiamo nulla, perché capisco dalle gomme quando la pressione è superiore ai 2.0 bar, dato che iniziano a perdere performance, causandomi più bloccaggi all’anteriore e chiusure a centro curva - ha spiegato Marini - Il target secondo me è un po’ troppo alto, ma ne abbiamo parlato con Piero (Taramasso ndr.) ma lui insiste su questa linea, quindi staremo a vedere. Magari potremo cambiare qualcosa per il prossimo anno”.

Tra le novità introdotte in questo fine settimana in Gran Bretagna c’è poi la modifica apportata al format del campionato per rendere libero il primo turno di prove del venerdì.

Era una cosa che volevano tutte le squadre, ma a mio parere non cambierà molto per noi piloti, perché già adesso possiamo aspettare a fare il time attack, se sappiamo che troveremo delle condizioni migliori nelle FP2 - ha commentato il ducatista - È una strategia che io ho già adottato nel corso della stagione e ricordo che lo ha fatto diverse volte anche Pecco. A mio avviso, sarebbe stato meglio se fosse stato così sin da inizio stagione o se le cose cambiare le cose direttamente il prossimo anno, ma se sono tutti concordi non è un problema. Anzi, è una buono sapere che in futuro possiamo effettivamente cambiare le cose se siamo tutti d’accordo”. 

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