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MotoGP, VIDEO - Ad Assen poche frenate e solo due mettono alla prova i piloti

Il circuito olandese non è per nulla impegnativo per gli impianti frenanti, ma nella staccata della prima curva si passa da 292 a 106 Km/h in 4 secondi

MotoGP, VIDEO - Ad Assen poche frenate e solo due mettono alla prova i piloti
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Dopo tre week-end senza gare, complice il posticipo del GP Kazakistan per le inondazioni che hanno colpito la regione, la MotoGP torna con il TT Assen: è l’unico evento in calendario a non avere la denominazione di Gran Premio. TT sta per Tourist Trophy perché in origine questa era una gara stradale, simile all’omonima che si è disputata a inizio mese all’Isola di Man e che fino al 1976 ha fatto parte del Campionato del Mondo. Secondo i tecnici Brembo che lavorano a stretto contatto con tutti i piloti della MotoGP, il TT Circuit Assen da 4,54 km di lunghezza rientra nella categoria dei circuiti scarsamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 6 si è meritato un indice di difficoltà di 2 perché solo una delle 10 frenate rientra nella classe Hard. Ben 5 invece le frenate di scarsa rilevanza, con perdite di velocità inferiori a 85 km/h e decelerazioni non oltre 1 g.

La curva più dura del TT Circuit Assen per l’impianto frenante è la prima dopo il traguardo: le MotoGP passano da 292 km/h a 106 km/h in 4 secondi in cui percorrono 208 metri mentre i piloti esercitano un carico sulla leva del freno di 5,4 kg. La decelerazione è di 1,5 g, la pressione del liquido freno Brembo tocca gli 11,5 bar e la temperatura dei dischi in carbonio i 780 °C.
 

Curiosità

Nel 1992 una caduta ad Assen rischiò di costare l’amputazione della gamba destra a Mick Doohan, piombato violentemente a terra in qualifica e rimasto incastrato sotto la sua Honda 500. L’arto dell’australiano e la carriera furono salvati dal dottor Costa che lo prelevò furtivamente dall’ospedale. Portatolo in Italia, cucì insieme le due gambe per un paio di settimane, permettendo così l’irrorazione da quella sana all’altra che pareva ormai spacciata. Doohan tornò a vincere anche grazie alla pompa a pollice appositamente progettata dagli ingegneri Brembo per dar modo al pilota di azionare il freno posteriore senza utilizzare il pedale, vista la difficoltà di modulare la forza con la gamba offesa. Dopo due decenni di oblio, la pompa pollice con azionamento sul manubrio tramite il pollice è tornata in auge. La utilizzano molti piloti della MotoGP che possono così controllare il freno posteriore con la mano sinistra, una soluzione particolarmente utile nelle curve a destra.

Ad Assen nel 2017 Valentino Rossi conquistò il suo ultimo GP, precedendo di 63 millesimi di secondo Danilo Petrucci, sorpassato al terz’ultimo giro, all’ultima chicane. Da quell’istante il Dottore non concesse più alcuna chance al ducatista di ripassarlo, andando a vincere il suo 115° GP. Quello fu il suo 10° trionfo nei Paesi Bassi, un’impresa riuscita in precedenza solo a Giacomo Agostini e Angel Nieto. A differenza loro, però, Valentino utilizzò sempre i freni Brembo, suoi fedeli compagni di viaggio nel Mondiale dal 1996 fino al ritiro, a fine 2021.

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