MotoGP, Bezzecchi: "Le nuove regole? Non mi interessano, penso solo a correre"

A Jerez de La Frontera è arrivato terzo. Marco Bezzecchi arriva a Le Mans con la volontà di ripetere il risultato e dimostrare così che non si è trattato solo di un caso.

"Quello di Jerez è stato un bel weekend. Arriviamo da un momento migliore rispetto alle altre gare, in più questa è una pista che mi piace e su cui avevo fatto bene nel 2023. Son omolto motivato e ci tengo a riconfermarmi, quindi, cercherò di ottenere il massimo dal fine settimana. Problematiche ormai in archivio? Questo appuntamento mi servirà per capirlo. Non mi basta il podio in Spagna per pensare di aver risolto tutto. Ciò rappresenta uno sprone per me", ha affermato.

Rispondendo a chi gli domandava se le MotoGP molto eleborate ed estreme di oggi non siano eccessivamente punitive nei confronti dei piloti, il romangnolo ha replicato: "Si cade tanto? E' sempre stato così.Quando si gareggia è normale perché si è sempre sul filo del rasoio. Si lotta per dei millesimi, per cui basta un grado di piega in più o un km/h in più per finire in terra. Poi dipende dalle situazione. Ci sono scivolate agevolate dall'utilizzo delle nuove tecnologie, ma anche quelle normali".

Dal 2027 non ci saranno più i dispositivi. "La MotoGP di adesso mi piace e non avrei apportato modifiche, ma mi incuriosce il motore più piccolo. Manca comunque molto tempo a quella data. L'abbassatore? Personalmente sono contento che lo abbiano tolto. Se si parte da dietro rende infatti tutto più complicato. Detto ciò per me quello che conta è correre in moto, non mi interessa molto il regolamento. Io poi sono arrivato nella classe regina quando le motociclette erano già complesse nella loro costruzione. E' possibile dunque che se ne accorgeranno di più quelli della generazione precedente avendo magari provato anche una versione più "pulita"", ha concluso la sua riflessione.