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MotoGP, Bradl: "I commenti dei piloti ufficiali Honda sono uguali ai miei"

"Non ho scelto io la configurazione della moto da fargli provare, mi limito a guidare quello che mi danno. Honda è come una grande petroliera che non può cambiare direzione in un attimo"

MotoGP: Bradl:

Il lavoro svolto da Honda per cercare di ritrovare competitività in MotoGP prosegue senza sosta e HRC ha portato in pista a Jerez una RCV quasi rivoluzionaria da far provare nei test del lunedì ai piloti LCR Zarco e Nakagami. Lo stesso prototipo era stato provato con poca soddisfazione sia da Joan Mir che da Luca Marini in una sessione di test privati a porte chiuse a Barcellona. Il riusltato è che tutti e quattro i piloti della Casa giapponese sono stati piuttosto critici nei confronti di questa evoluzione, che non ha portato i benefici sperati. 

Al centro dell'attenzione ed anche di alcune critiche di Zarco in particolare, è finito suo malgrado Stefan Bradl, che ricopre il ruolo di tester ufficiale di Honda e che ha il compito di svezzare le novità in pista per poi passarle ai piloti Factory. Il tedesco è finito quasi sul banco degli imputati dopo Jerez, come se la responsabilità degli scarsi o inesistenti progressi della moto fosse una sua responsabilità, cosa del tutto errata. Bradl infatti si limita a provare in pista le novità per poi esprimere i propri commenti e dopo il fine settimana di Jerez ha voluto chiarire che anche dal suo punto di vista quella evoluzione non è all'altezza delle aspettative. 

"È in linea con quanto ho detto io, non avrei messo insieme la moto in quel modo, è stata una decisione dell'azienda - le parole di Bradl riportate dai colleghi di Speedweek - mi è stata data e l'ho guidata a Jerez. L'ho fatto e poi ho espresso la mia opinione. Ma è anche vero che al momento non abbiamo altro".

 

Per Bradl il cantiere Honda è aperto anche se dall'esterno non si vedono progressi. 
"Forse in pubblico non sempre si capisce, ma al momento stiamo lavorando su tantissimi aspetti della moto. Ma non abbiamo ancora trovato la direzione giusta. Il test di lunedì a Jerez ne è stata la conferma. Ma bisogna dare ai piloti qualcosa da provare. È difficile valutare se dare loro qualcosa di nuovo di cui non sono soddisfatti o se non dare loro nulla di nuovo da provare". 

Forse serve solo tempo e pazienza. 
"Posso solo dire che la Honda sta facendo uno sforzo estremo e sta facendo molto. L'unica amarezza è che al momento non stiamo facendo progressi. Non stiamo con le mani in mano. Honda è come una grande petroliera che non può cambiare direzione da un giorno all'altro".

 

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