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MotoGP, Gran Premio di Portimao: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Martin vince davanti a Bastianini. Bagnaia e Marquez hanno problemi di spazio. Il cambio dell'Aprilia non permette a Vinales di travestirsi ancora. Acosta studia dai e da campione

MotoGP: Gran Premio di Portimao: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Vince Martin davanti a Bastianini, un’altra doppietta per Ducati che, più che festeggiare, deve anche raccogliere i cocci dello scontro tra Bagnaia e Marquez. Il prezzo dell’abbondanza di campioni è stato alto e i mal di testa del dopogara non erano dovuti (solo) all’abbondanza di prosecco. Erano in buona compagnia, con Aprilia che malediceva un cambio che non cambiava e i piloti KTM che scoprivano cosa significasse avere Acosta in famiglia. C’era comunque chi stava peggio, bastava fare una passeggiata fino al box Honda per scoprirlo.

IL BELLO – Martin e Bastianini hanno fatto i compiti dopo il Qatar e i risultati si sono visti. O meglio, li hanno visti loro perché fra i sorpassi di Acosta e lo scontro tra Bagnaia e Marquez gli occhi erano da tutt’altra parte. Sono stati bravissimi, ma non abbastanza per prendersi i riflettori.

IL BRUTTO – Dopo il podio in Indonesia aveva indossato la maschera di Batman, dopo la vittoria della Sprint a Portimao quella di un gorilla. Il cambio dell’Aprilia ha deciso che il carnevale di Vinales era finito. Dispiace per il 2° posto sfumato (e meritato), meno per esserci salvati da un altro travestimento.

IL CATTIVO – Difficile dividere l’acquario con uno squalo. Binder e Miller non sono esattamente due sardine, ma nel confronto con Acosta lo sono sembrate. Al secondo GP della stagione, gli esperti piloti ufficiali sono stati dietro al giovane debuttante. È il vento del cambiamento, anche se quella che spira da Mazzaron sembra essere una tempesta, almeno per Brad e Jack. 

LA DELUSIONE – Lui dice che è tutto nero, ma è difficile vedere un po’ di colore nel fine settimana di Marini. Non è una novità (purtroppo) che le Honda chiudano la classifica, ma Luca sembra la “scopa” di un giro in moto. Ci fidiamo del suo ottimismo, ma vorremmo una conferma.

LA CONFERMA – È un problema di spazio, quello che vogliono occupare Bagnaia e Marquez. C’è posto solo per uno, ci vanno in due e certo non si abbracciano. I campioni sono ingombranti, tendono a sbattere l’uno contro l’altro e Ducati sa che sono merci pericolose quanto preziose. Nella prima consegna le carene sono arrivate tutte rotte, si può fare meglio.

L’ERRORE – Un singhiozzo in partenza gli è costato la gara. Fermin Aldeguer ha comunque messo una pezza e sfiorato il podio dopo due Long Lap. Peggio è andata al suo compagno di squadra Lopez, che era davanti a tutti prima di trovarsi davanti agli occhi solo la ghiaia.

LA SORPRESA – Aron Canet non sembra essere un tipo timido, ma il suo corteggiamento con la vittoria in Moto2 è andato per le lunghe. Dopo quattro anni il primo appuntamento, meglio che la richiami subito per rivederla presto.

IL SORPASSO – Contro la monotonia delle gare moderne, il rimedio è Pedro Acosta. Essendo debuttante, non ha ancora capito quanto sia difficile superare in MotoGp. Grazie alla sua ignoranza, mette le ruote prima davanti a Marquez e poi a Bagnaia. Il pubblico ringrazia.

LA CURIOSITA’ – Acosta (sempre lui) è il 3° pilota più giovane a essere salito sul podio della classe regina. Meglio di lui hanno fatto Randy Mamola ed Eduardo Salatino.

IO L’AVEVO DETTO – Jorge Lorenzo era stato chiaro: “sulla Ducati Marquez non cadrà così tanto come sulla Honda”. In Portogallo Marc è andato a terra 4 volte. 

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