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MotoGP, Bagnaia: "Il 2024 l'anno della verità, ma Marquez non cambierà gli equilibri"

VIDEO - "Sarà veloce, come chi lo ha preceduto in quel team. Sto già parlando con Ducati per il rinnovo del contratto, entrambi vogliamo continuare. La mia benzina più potente sono dedizione e ambizione"

MotoGP, Bagnaia: "Il 2024 l'anno della verità, ma Marquez non cambierà gli equilibri"

Non sono bravo a fare i titoli, ma visto che me l’avete suggerito, quello per il 2024 è l’anno della verità”. Pecco Bagnaia sorride a Madonna di Campiglio dopo avere tolto i veli alla nuova grafica della sua GP24 (per le vere forme bisognerà aspettare i test). Il numero 1 è rimasto sulla carena e il piemontese sa già cosa lo aspetterà, con tutti gli altri piloti che avranno come unico obiettivo batterlo. “Spero che sia una stagione diversa dalla scorsa, che non era stata facile - riflette - Ero caduto solo 7 volte, ma il problema è che 5 sono state in gara sarebbe meglio ridurre un po’ il numero. Penso che quest’anno sarà molto importante, con 44 gare fra sprint e normali, essere costanti”.

Qual è il tuo piano?
Essere al top sempre! (ride) Scherzi a parte, devi avere una strategia, una linea da seguire. Lo scorso anno la mia preparazione era stata perfetta, ma avevamo avuto 3 settimane di pausa a maggio e 5 a luglio. In questa stagione, invece, ci fermeremo solo in estate molto e ci saranno anche il WDW e il mio matrimonio!”

E ci sarà anche da pensare al rinnovo del contratto…
Vediamo, ma un futuro in rosso sarebbe bello. Non nascondo che io e Ducati stiamo trattando e la volontà di entrambi è quella di restare insieme”.

Arriva Marc Marquez, in tanti aspettano un confronto fra voi due.
La Ducati 2023 che guiderà è un moto vincente e sicuramente migliore di quella a cui era abituato, vedremo. La vivo come una stagione normale, so che si deve sempre parlare, fare un po’ di casino, ed è giusto così, ma penso che equilibri rimarranno i soliti. Marc sarà su una moto competitiva e penso che sarà veloce da subito, come chi lo ha preceduto in quel team.

Quindi pensi che Martin sarà nuovamente il tuo principale rivale?
Non lo so, sicuramente è un pilota forte e sarà competitivo, ma è troppo presto per dirlo. Tutti i piloti Ducati saranno veloci e penso che Yamaha e Honda faranno un passo in avanti, come hanno già fatto KTM e Aprilia lo scorso anno”.

Le concessioni  a Honda e Yamaha cambieranno gli equilibri?
Avere più test consentirà di migliorare, ne avevano bisogno, ma dal mio punto di vista non dovevano ridurre gomme per le prove e wild card a Ducati, non ho capito perché l’abbiano fatto. Inoltre, ora Yamaha avrà Massimo Bartolini e sarà importante per loro. Era una figura fondamentale nel nostro team, io facevo molto affidamento su di lui ed è un grandissimo peccato che sia andato via. Però, c’è da dire che la persona che lo sostituirà (Nicolò Mancinelli ndr) è molto fidata e sono contento, sono convinto che potremo fare un grandissimo lavoro anche con lui”.

Dal tuo punto di vista dove dovrai migliorare?
Mi piacerebbe ritrovare il livello che avevo all’inizio della scorsa stagione. Dopo Barcellona avevo perso esplosività, nelle ultime 2 o 3 gare l’avevo recuperata, ma mi manca ancora qualcosa”.

Cosa dà vincere 2 titoli mondiali in MotoGP?
La consapevolezza che se si lavora bene poi i risultato arrivano. Bisogna rimanere concentrati e non farsi prendere dall’agitazione. Diverse volte nello scorso anno ero indietro, dall’esterno sembravano campanelli d’allarme, ma alla fine siamo sempre stati i migliore a preparare le gare”.

Qual è invece l’errore che non devi fare dopo tante vittorie?
Forse sottovalutare avversari o le situazioni, ma non è il mio caso. L’ambizione è quella di fare sempre il massimo e ottenere i risultati che mi pongo a inizio anno. Sicuramente la dedizione e l’ambizione rimarranno la benzina più potente che c’è”.

Ora parliamo della GP24 che hai provato per la prima volta nei test di Valencia.
“La GP23 era quasi perfetta, ma in alcune aree anche molto difficile e in certi venerdì avevo faticato. Il grosso miglioramento è stato in quelle aree in cui io ed Enea avevamo chiesto di lavorare. A Valencia, dove non senti molto potenza, ho avvertito qualcosa: significa che c’è stata una buona evoluzione, ma dovremo confermare tutto a Sepang”.

La velocità massima della MotoGP sta divertando troppo elevata?
"Ridurla non sarebbe giusto, rappresentiamo il massimo del massimo dell’ingegneria motociclistica e togliere non è corretto: più ce n’è e meglio è. Sulla sicurezza stiamo continuando a lavorare e i circuiti sono migliorati tantissimo, ma non si aumenta riducendo la velocità, staccheresti più avanti e saremmo punto e a capo".

Ciabatti non sarà più il Direttore Sportivo, cosa cambierà?
Ho una relazione e una fiducia in Paolo fantastiche, mi mancherà molto di sicuro. Penso anche che Mauro conosce tutto di Ducati, dovrà adattarsi, ma spero che potrò lavorare con lui come con Paolo”.

Il figlio di Cristian Gabarrini, il tuo capotecnico, è entrato nella VR46 Riders Academy, c’è anche il tuo zampino?
Avevo visto anni fa Matteo in una gara di minimoto, e non perché si era messo di mezzo suo padre. Avevo parlato con l’Academy per cercare di dargli una mano e alla fine siamo riusciti a farlo, sono contento. Penso che sia un pilota fortissimo e ha bisogno di una struttura per crescere nel migliore dei modi. È un figo, non pretende niente e ha tanta fame, l’attitudine giusta,  era da un po’ che non vedevo un pilota con una voglia del genere”.

 

 

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