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MotoGP, 2023 VS 2024: stacco perfetto di Martin, Marquez risorge, Bagnaia nel suo standard

L'ANALISI - Nei primi 3 GP, Jorge ha ottenuto 51 punti in più di un anno fa, Pecco 3 in meno. Maglie nere per Rins e Bezzecchi, a cui mancano 44 punti

MotoGP: 2023 VS 2024: stacco perfetto di Martin, Marquez risorge, Bagnaia nel suo standard

Un vecchio adagio del paddock sostiene che il campionato inizi a Jerez. In passato, il circuito intitolato ad Angel Nieto era il primo tracciato europeo che i piloti affrontavano nell’anno, ora non è più così, avendo già corso a Portimao. La pista spagnola rimane comunque la prima ‘vecchio stile’, stretta e tecnica, diversa da quelle che l’hanno preceduta.

Senza indagare troppo se Jerez sia o meno la cartina tornasole dei reali valori in campo, segna comunque l’inizio della campagna europea della MotoGP. I primi 3 Gran Premi, però, hanno assegnati molti punti, pesanti per il campionato, e hanno iniziato a delineare i rapporti di forza. È interessante scoprire quanto siano cambiati dallo scorso anno e per farlo abbiamo messo a confronto i punti ottenuti dai vari piloti nel 2023 e nel 2024 (dalla lista manca logicamente il debuttante Acosta).

Più volte abbiamo detto che Martin ha fatto il suo migliore inizio di stagione di sempre e a confermarlo sono i numeri. Jorge è salito sul podio 5 volte nelle prime 6 gare (Sprint e domenicali) e il suo peggiore risultato è stato il 4° posto ad Austin: rispetto al 2023 ha 51 punti in più, un ottimo risultato. Solo un pilota è riuscito a fare meglio di lui, ed è Bastianini. Enea, però, lo scorso anno si era infortunato nella prima Sprint e aveva saltato i primi GP, quindi è logico che il suo salto in avanti sia stato così grande (59 punti).

Si è invece parlato molto della brutta partenza di Bagnaia, ma in verità si scopre che il campione del mondo è il linea con il 2023. Gli mancano solamente 3 punti rispetto a un anno fa, il che non significa che abbia fatto un buon avvio, ma che gli serve sempre un po’ di rodaggio per ingranare. Questa volta, però, ha qualche colpa in più perché i suoi compagni di marca sulla GP24 gli sono entrambi davanti (e di 30 punti Jorge).

I miglioramenti dell’Aprilia si riflettono anche in classifica, con Vinales che ha 11 punti in più del 2023 e potrebbe averne almeno un’altra ventina senza il problema tecnico di Portimao. La riprova arriva anche da Aleix Espargarò, a +21, mentre la coppia Trackhouse è sui livelli dell’anno scorso: 5 punti in più per Fernandez, mentre Oliveira è in negativo di 3 pur avendo la RS-GP ufficiale.

La cura Ducati sta facendo un gran bene a Marc Marquez. Nonostante le due cadute a Portimao e ad Austin, ha 29 punti in più di un anno fa, ma dobbiamo ricordarci che nel 2023 aveva corso solo la Sprint inaugurale, rimediando poi un infortunio che lo aveva fermato per gli altri GP. Marc rimane il migliore interprete della Desmosedici 2023, che sta dando qualche problema ai suoi piloti. Il fratello Alex ha 19 punti in meno rispetto a quella che era stata la sua stagione di debutto sulla Ducati, Di Giannantonio ne ha invece dodici in più. Il flop più sorprendente, però, è quello di Marco Bezzecchi, che l’anno scorso vinceva in Argentina, mentre in questo 2024 gli mancano ben 44 punti.

Lo stesso numero di Alex Rins, autore del successo ad Austin nel 2023 sulla Honda. Passato alla Yamaha, lo spagnolo ha raccolto appena 3 punti in altrettanti GP, ma i limiti della M1 sono evidenti. La riprova la dà Fabio Quartararo, a cui mancano ben 15 punti. Se Iwata piange, Tokyo non ride: Mir ha 2 punti in più e Nakagami 5 in meno, ma stiamo parlando di briciole. Il livello della crisi in cui si trova la Honda lo danno i due piloti arrivati in Honda dalla Ducati: Zarco ha 39 punti in meno, Marini 38 (e Luca non ha raccolto nemmeno un punto in 3 GP). Altro pilota nella stessa situazione è Morbidelli, che stupisce solo in parte per i suoi risultati perché ha saltato tutti i test invernali e sta scoprendo la Ducati in gara, facendo vedere ad Austin progressi interessanti.

Chiudiamo con la KTM che sembra avere fatto un passo in avanti, ma non con tutti. Se Binder ha 19 punti in più, Miller ne ha 4 in meno e Fernandez 7, ma è Acosta quello che ha fatto veramente la differenza sulla RC16 (e i suoi 54 punti sono lì a dimostrarlo).

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