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SBK, Bautista titolo rimandato: "ci tenevo a battere Toprak, nessun dispiacere"

A Portimao il ducatista non riesce a conquistare il mondiale per colpa di un Razgatlioglu in gran forma, che lo ha messo in difficoltà fino alla bandiera a scacchi 

SBK: Bautista titolo rimandato:

Alvaro Bautista si aggiudica Gara 2 in Portogallo e si avvicina ulteriormente al suo secondo titolo iridato consecutivo in Superbike dopo aver regalato al pubblico di Portimao un avvincente testa a testa con Razgatlioglu.

Sebbene in alcuni momenti il turco sia stato capace di sopravanzare lo spagnolo, per lui alla fine non c'è stato nulla da fare e ora il ducatista si trova a sole due lunghezza dalla corona.  "Per un paio di giri ho fatto riposare la gomma, perché quando si è tanto vicini l’anteriore tende a surriscaldarsi e  si perde performance- il commento del 38enne in merito alle fasi decisive della corsa - Il mio passo era leggermente migliore del suo, ma lui stava dando tutto per cercare di passarmi. Io provavo a chiudere la porta e lui si infilava. Eravamo così attaccati che a tratti ho pensato che se cadeva avrebbe tirato giù anche me. Andava talmente al limite, che in più di un'occasione ho dovuto tirare su la moto per evitare il contatto".

Dopo essersi detto compiaciuto per un duello che tuttavia sperava vedesse qualche attore in più, il pilota di Talavera de la Reina ha spiegato la sua strategia. "Avrei potuto accontentarmi del secondo posto e assicurami buoni punti per la classifica, ma ci tenevo a battere Toprak senza fare il ragioniere. Sapevo che si aspettava il mio attacco all’ultimo giro. Nella Superpole Race mi ero buttato all'interno, mentre questo pomeriggio ho preso l’esterno dando il massimo gas anche se la moto scivolava. Non è stata una cosa preparata, ma ci avevo pensato al mattino".

A permettere al #1 di centrare l'ennesimo obiettivo, una Desmosedici più incisiva in alcune sezioni della Yamaha e del campione 2021. "Se lui è più forte di me in staccata, io lo sono nelle curve veloci come l'ultima di Portimao - ha spiegato - Lo stesso vale per la moto. La Ducati obbliga a frenare più forte a metà rettilineo, ma rispetto a loro noi siamo più rapidi nei cambi di direzione".

Alla domanda se il 26enne sia il più forte con cui ha combattuto in carriera, Alvaro però pare avere le idee chiare. "Ho duellato con Simoncelli, Rossi, Pedrosa e Marquez in MotoGP. Lì è tutto diverso, come lo sono gli stili di guida. Certo è un corridore aggressivo che riesce a muovere la motocicletta velocemente, mettendo a segno manovre al limite senza compiere errori o cadere".

Infine, una battuta secca sul mancato sigillo in questo round. "Nessun disappunto per aver dovuto rimandare la festa", ha concluso.

 

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