Phillip Island: il Bello, il Brutto e il Cattivo

La Spagna fa doppietta, Stoner è governatore dell'isola, Ducati affonda


Strano posto l’Australia, il calendario dice che è primavera, ma in spiaggia al posto delle tedesche in bikini ci trovi i pinguini. Il calore ce lo mettono i tifosi locali, che riempiono prati e tribune fin dal primo giorno e con barbe pittoresche e birre di ordinanza colorano il bordo della pista più che il volo dei gabbiani. Loro sono tutti per Stoner e non se ne vanno a casa di certo insoddisfatti. Casey incanta, ruba la scena a Lorenzo a suon di derapate, ma ormai Jorge è abituato a vincere il titolo nei giorni dei trionfi altrui. La Moto2 incorona invece il predestinato Marquez con buona pace di tutti e Cortese in Moto3 riconferma che il titolo non l’ha vinto certo per caso. Tutti contenti? Pedrosa non di certo. E neppure Rossi, che di riflesso con le sue prestazioni turba il sonno anche del Dovizioso presto ducatista. Tanti dubbi, sarà Valencia a dare la risposta.

Marc MarquezIL BELLO – Sarà anche spesso sopra le righe in pista, ma Marc Marquez il titolo in Moto2 se l’è meritato. All’ultima curva rischia ma salire sul podio da campione del mondo ha un sapore che lo spagnolo non vuole negarsi. Riconosce il valore del rivale Espargaro e incomincia a pensare alla MotoGP. Il prossimo anno dovrà vedersela coi grandi ma il piccolo pilota di Cervera ha le carte per giocarsela. Un'altra buona notizia per la Spagna.

IL BRUTTO – E’ una bestemmia al dio del motociclismo pensare di non potere più vedere Casey Stoner guidare a Phillip Island. Come i grandi, fa sembrare semplici le cose più difficili e i suoi slow motion alla curva che porta il suo nome con la moto di traverso in 5ª piena sono da far studiare a scuola. L’ultima gara nella sua isola l’ha disputata contro un solo avversario, se stesso. E l’ha vinta.

IL CATTIVO – Si chiama Kris McLaren, è australiano e prima di venerdì aveva corso in Moto2 nel CEV e come wild card nella stessa classe a Phillip Island. Qualcuno ha ritenuto che fosse un curriculum sufficiente per debuttare in MotoGP. Sbagliando. Kris non è riuscito a qualificarsi in nessun turno e non quindi preso parte alla gara. Quando il peso della borsa conta più di quello del talento.

Valentino RossiDELUSIONE – La faccia di Nicky Hayden nei tre giorni di Phillip Island valeva più di mille parole. La Ducati sprofonda un’altra volta in fondo alla classifica, pericolosamente vicina alle CRT. Rossi può sorridere con la valigia in mano, ma l’americano non dormirà sonni tranquilli. La rivoluzione tecnica di quest’anno ha cambiato poco o nulla e per Dovizioso si prospetta la sfida più difficile di tutta la sua carriera.

LA SORPRESA – I motori sono quelli buoni, la moto è fatta bene e la squadra non si discute. La ART di Randy De Puniet ha fatto faville nelle qualifiche di Phillip Island, i suoi 15 minuti di gloria se li è guadagnati.

IL SORPASSO – Questo sconosciuto. Il fuso orario già non  facilitava gli appassionati e Morfeo questa volta ha avuto buon gioco. Neanche le classi minori sono riuscite a entusiasmare e la MotoGP ha dato il colpo di grazia finale. Bautista, Bradl e Dovizioso hanno cercato di movimentare un po’ le acque, ma le vele dell’emozione sono rimaste ammainate. Un’altra volta.

la caduta di Dani PedrosaL’ERRORE – Ci ha provato e ha fallito. Dani Pedrosa ha sbagliato, ma almeno con la soddisfazione di non lasciare nulla di intentato. Combattere con Jorge era difficile, ma avere la meglio su Casey praticamente impossibile. Aveva bisogno di un miracolo, ma contro Stoner forse non sarebbe bastato neanche quello.

CONFERMA – E sono due. I titoli di Jorge Lorenzo in MotoGP. Nella seconda parte della stagione ha fatto il ragioniere, ma pensare che il suo peggior risultato sia stato il 2° posto mette i brividi. E’ un altro pilota dal debuttante veloce che assaggiava troppo spesso l’asfalto e la sua crescita non sembra ancora essere finita. Intelligenza e polso pesante, un connubio difficile da battere.

LA CURIOSITA’ – La MSMA si è riunita a Phillip Island per l’ennesima riunione sui regolamenti futuri. Non solo di tecnica si è parlato, fra le varie proposte anche quella di introdurre una patente a punti. A ogni scorrettezza in pista il totale scende. Per Valencia si attendono altre idee: il telepass in corsia box, l’alcool test prima delle qualifiche, la possibilità di introdurre delle rotatorie alla francese in alcuni punti del tracciato, le strisce pedonali in caso di invasione di pista, i commissari vestiti da vigili.

IO L’AVEVO DETTO – Valentino Rossi, sabato: “il mio passo non è troppo distante da quello di Bradl, Bautista e Crutchlow”. Dipende cosa si intende per ‘troppo’.

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