A Le Mans è andata in scena la conferenza stampa di annuncio del nuovo regolamento 2027. Come tutti sanno, è inutile chiedere all’oste se il suo vino è buono e non vi annoieremo con le scontate dichiarazioni su quanto queste nuove regole renderanno la MotoGP “più spettacolare, più sicuro e più sostenibile”. Chiaramente Dorna e FIM sono contente dell’accordo raggiunto e, alla fine dei conti, saranno solo i fatti a dire se hanno ragione o meno.
La cosa certa è che le nuove moto 850 saranno più lente di quelle attuali: “i costruttori si aspettano tempi più alti di uno o due secondi, dipende dal circuito, rispetto a quelli attuali” ha spiegato Carlos Ezpeleta, Chief Sporting Officer del campionato. Il punto principale è che, così facendo, la differenza in termini di tempo sul giro tra MotoGP e SBK è destinata ad assottigliarsi.
Il problema l’aveva anticipato Gigi Dall’Igna in una nostra intervista: “dopo avere definito il regolamento della MotoGP, mi aspetto una rivisitazione anche di quello delle derivate, al fine di mantenere la distanza fra le due categorie”. L’intuizione dell’ingegnere di Ducati è stata confermata da Jorge Viegas, il presidente della FIM: “Vogliamo mantenere la MotoGP come vetta del motociclismo”.
Il che significa che le derivate di serie dovranno adeguarsi: “le SBK dovrebbero essere delle moto Stock con alcune modifiche - ha specificato Viegas - Stiamo lavorando per tenere la distanza fra i due campionati e stiamo usando il BSB, il campionato britannico, come test. Spero che entro il 2026 venga definito il nuovo regolamento SBK”.