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SBK, Zambenedetti e la filosofia Ducati: “La Panigale V4 non è una MotoGP stradale”

“Dall’Igna ha stravolto Ducati in termini di tempistiche, organizzazione, trasmissione informazioni e idee. Purtroppo però  se vinciamo si cerca subito il modo di penalizzarci. La sicurezza? Perché non puntiamo su un’aerodinamica stile Stock in Superbike?”

SBK: Zambenedetti e la filosofia Ducati: “La Panigale V4 non è una MotoGP stradale”

Oltre al tema legato alla zavorra di 6kg applicata a Bautista e la sfida che attende Iannone con la Panigale di Go Eleven, uno dei temi toccati con Zambenedetti nella lunga intervista realizzata la scorsa settimana è il momento che sta vivendo Ducati nel Mondiale Superbike.

L’ingegnere della Casa fotografa infatti la situazione riguardante una delle moto più discusse del Circus.

“In queste ultime stagioni Alvaro è stato a un livello superiore rispetto agli altri piloti in quanto abilità, capacita e velocità – ha spiegato - penso che questa cosa abbia scatenato un effetto contro Ducati. Quest’anno però, a seguito dei nuovi regolamenti e dei cambi di casacche, credo che il gap possa ridursi”.

Bautista definisce la Panigale V4 una MotoGP stradale. È proprio così?
“Questa volta mi tocca dissentire con Alvaro (sorride). Le corse sono il punto massimo di sperimentazione nelle varie categorie, dove facciamo uno sviluppo del prodotto. La filosofia di Ducati è portare la massima prestazione in modo fruibile ai nostri clienti. Detto ciò: alcuni aspetti della moto sono presi della MotoGP come l’aerodinamica e il motore V4, ma altri sono invece di carattere distintivo come il telaio o il forcellone monobraccio, che mai vedremo in MotoGP. Per certi versi è Yamaha più vicino alla MotoGP a differenza della nostra Panigale”.

Marco, si parla tanto di abbassare le prestazioni per via della sicurezza. Cosa ne pensi?
“Penso che questo sia un tema di giusta importanza da analizzare, infatti già nei test abbiamo lavorato sulla riduzione dei consumi, che alla fine limita poi la prestazione del motore al fine di ridurre la velocità di punta”.

Basta questo per fronteggiare la situazione?
“Se da una parte stiamo limitando le performance del motore, perché non passiamo a una aerodinamica di serie come la stock evitando quindi che ci siano i 30 mm sul cupolino? Questo ci consentirebbe di adottare un’aerodinamica di serie , spendendo meno soldi e perdendo circa 3-4 km/5.  Alla fine basterebbe prendere la carena del CIV e metterla sulla Superbike”.

La Panigale V4 è la moto di Dall’Igna. Lo possiamo definire un rivoluzionario?
“Dall’Igna ha stravolto la Ducati in termini di tempistiche, organizzazione e trasmissione di informazioni, così come di idee. Penso sia soddisfatto dei risultati ottenuti. Ovviamente c’è questa continua discussione con le federazioni, perché quando in passato Ducati non raccoglieva i risultati non c’erano tutte queste modifiche regolamentari in MotoGP e Superbike mentre ora la tendenza è un’altra. Ad oggi il trend è diventato: “se non vinco, vado via”. Non deve essere così, perché noi in passato non ci siamo mai aggrappati ai regolamenti per vincere contro gli altri”.

  

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