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SBK, Rea: “Quest’anno so che forse non vincerò nemmeno una gara”

L’INTERVISTA - “Ho dovuto cambiare la mia prospettiva, perché se no sarei affondato del tutto. È inutile pensare al Mondiale. Dorna e FIM dovrebbe intervenire sui regolamenti quando ci sono moto che costano oltre 40 mila euro. In passato hanno fatto di tutto per penalizzarmi quando vincevo mentre ora Ducati piange per 250 giri in meno”

SBK: Rea: “Quest’anno so che forse non vincerò nemmeno una gara”

È la sua gara di casa e ovviamente punta a un weekend da protagonista. Johnny Rea arriva a Donington con l’ambizione di lasciarsi da parte le difficoltà incontrate in questo inizio di stagione tra errori, cadute e una Ducati incontenibile con Alvaro Bautista.

Proprio alla vigilia del round britannico, il Cannibale ci ha voluto rilasciare questa lunga intervista in esclusiva dove fotografa l’attuale situazione che sta vivendo. Lo fa senza troppi giri di parole e con estrema chiarezza nei nostri confronti.

“Essere a Donington è certamente emozionante – ha esordito – la scorsa settimana abbiamo fatto un test ad Aragon e l’obiettivo è quello di confermare le sensazioni riscontrate in occasione di questo fine settimana. So bene che non sarà facile, perché l’inizio di stagione non è stato per niente semplice. Alla fine la moto è sempre la stessa, la Kawasaki è rimasta praticamente identica a quella del 2022. Ducati invece o sta facendo un incredibile lavoro e dobbiamo soltanto rimboccarci le maniche per crescere e progredire”.

Che effetto fa dover rinunciare al titolo quando non siamo nemmeno a metà stagione?
“È impossibile pensare al Mondiale. Per vincere dobbiamo soltanto essere pronti a cogliere le occasioni che capitano. Dobbiamo sicuramente fare un passo avanti perché in questi ultimi anni ci stiamo confrontando con una realtà del tutto diversa rappresentata da Bautista e Ducati. A tal proposito dobbiamo sperare che in futuro ci siano alcune novità regolamentari in modo da equilibrare i valori in campo senza arrivare a vedere un price cup a oltre 40 mila euro”.

Johnny, per un sei volte campione quanto è difficile accettare questa situazione?
“È molto difficile cercare di restare positivo o motivato, perché se perdo l’ottimismo è finita e poi non torni più su. Essere ottimista è la chiave per andare avanti sperando che Dorna e FIM facciano qualcosa per equilibrare le prestazioni senza dover avere moto super costose come una Ducati da oltre 40 mila euro. Penso che la chiave sia bilanciare ed equilibrare”.

Ogni anno aspetti questa Kawasaki nuova, che però non arriva…
“Non nego che conservo sempre quella aspettativa, ma purtroppo non è arrivato nulla di nuovo dal Giappone. Kawasaki è una Casa che lavora a piccoli passi senza adottare stravolgimenti. Io capisco bene la loro direzione, ma io non sono un manager, bensì un pilota che vuole spingere e vincere. Di sicuro non mi metto a piangere per il materiale che ho anche se in passato, quando vincevo me ne hanno fatte di ogni per limitarmi. Ricordo la griglia invertita, il taglio dei giri mentre ora Ducati piange per 250 giri in meno. Io quando vincevo i Mondiale non vincevo con il margine attuale di Bautista”.

A proposito di Kawasaki oggi è arrivata la conferma di Lowes.  
“Credo sia una scelta naturale continuare con Alex e portare avanti quel tipo di lavoro iniziato alcuni anni fa. Kawasaki non è una moto semplice e Alex è una figura importante per crescere e migliorare”.

A Bassani sarebbe piaciuto essere il tuo compagno…
“Davvero? Lui avrebbe voluto lasciare la Ducati per una Kawasaki?”

Gli sarebbe piaciuto poter essere al tuo fianco.
“La Kawasaki è una moto tosta, molto più della Ducati. Si sa già cosa farà il prossimo anno?”

Pare rimanga da Motocorsa
“Davvero? Pensavo che la scelta più logica fosse quella di vederlo in Ducati Aruba. Ovviamente non sono qua a sponsorizzare un pilota piuttosto che un altro. Credo che Axel sia un grandissimo talento e le sue prestazioni sono sotto gli occhi di tutti. In gara è incredibile anche se dovrebbe gestire di più nell’arco dei 20 giri”

Johnny, cosa pensi dell’attuale situazione che sta vivendo Marc Marquez?
“È una leggenda e sono molto triste per quello che sta affrontando. Lui è stato l’unico in grado di lottare con quella moto e sono dell’idea che sia ancora oggi il miglior pilota al mondo con tutto il rispetto per i suoi avversari. Il problema è che la Honda è un disastro e basta vedere quanto accaduto a Rins e Mir”.

Hai mai pensato allo scenario che quest’anno potresti rimanere a secco di vittorie?
“Sì, è inutile girarci attorno. Siamo lontani dalla vittoria e penso sia un pensiero attuale. Dispiace sicuramente per lo spettacolo, perché le gare sono già scritte. Di sicuro non serve un genio per sapere come andranno a finire le gare. Mi fa comunque piacere leggere tanti messaggi di vicinanza e sostegno da parte dei tifosi, soprattutto quelli italiani che mi incoraggiano”.

Cosa farà Rea tra 10 anni?
“Bella domanda. Sinceramente non saprei. Ovviamente non correrò più, ma voglio essere un padre in forma che porta avanti la passione per le corse”  

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