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Superbike, Biaggi in gara in Australia: una occasione perduta


SONY DSCNello sport, come in altre attività apparentemente più importanti, noi italiani siamo sempre i migliori nel farci del male. 'Farsi del male' non è una frase fatta, come 'non ci sono più le mezze stagioni' oppure 'come passa il tempo'. Identifica invece una nostra capacità di sprecare le risorse.

Di qualunque tipo esse siano. Prendiamo ad esempio, per parlare di motociclismo, un grande campione del nostro sport: Max Biaggi. Lasciamo per un attimo da parte il tifo e le simpatie e proviamo ad essere oggettivi: oltre a Valentino Rossi Max è l'unico, grande, personaggio espresso dal mondo delle due ruote negli ultimi venti anni. Nel discorso che stiamo facendo non ci interessa che abbia vinto tanto, meno di quanto si meritasse o troppo.

Ciò che ci sembra innegabile è che sia tuttora un personaggio mediaticamente importante. Uno capace di polarizzare attorno a sè attenzione, capace di fare discutere. Nel bene o nel male. E poi, e qui parliamo con cognizione di causa, un bell'atleta. Un pilota ancora integro fisicamente alla bella età - agonisticamente parlando - di 42 anni. Ai lettori più attenti non sarà sfuggita l'ultima domanda che, qualche settimana fa, alla fine di una lunga intervista, abbiamo posto a Gigi Dall'Igna in Ducati: rivesti per il momento i panni di dirigente Aprilia e dimmi se avresti far correre Biaggi a Phillip Island? Gigi, infatti, sa bene che diversi mesi fa Biaggi aveva espresso il desiderio di gareggiare nell'apertura iridata della Superbike, a Phillip Island, il 23 febbraio prossimo. Andate a rileggervi la risposta di Gigi. Tutto ciò che Max voleva era fare un test, per togliersi un po' di ruggine di dosso, e fare la gara in Australia. Perché proprio a Phillip Island?

"Beh, dopo l'inverno sono tutti un po' meno allenati ed io, dopotutto, sono fermo da due stagioni. Avrebbe riequilibrato un po' le cose", avrebbe detto il Corsaro. Conoscendolo non si sarebbe fermato lì, magari ci avrebbe preso gusto e ne avrebbe corse due o tre, ma non è questo il punto. Quanto bene infatti avrebbe fatto al mondiale Superbike ritrovare, anche se solo a Phillip Island, Max Biaggi? Molto, noi pensiamo. La prima gara del campionato si sarebbe trasformata in un avvenimento da seguire. Un avvenimento che anche i grandi quotidiani non avrebbero potuto tralasciare.

biaggitweetBeh, ovviamente l'Aprilia ha detto di no, anche se probabilmente le spese sarebbero state coperte facilmente. A frenarla sarà stata probabilmente la paura di sconvolgere i fragili equilibri interni. Inutile che entri in dettagli ma la domanda che si saranno posti è semplice: che succede se 'questo qui' arriva davanti a Melandri? E' una possibilità, non una probabilità, ma secondo noi il gioco sarebbe valso la candela. Pensate poi se si fosse riusciti a creare un accordo. Ma ve lo ricordate Ayrton Senna a Suzuka nel 1991 quando lasciò passare, e vincere, il suo compagno di squadra Gerhard Berger?

Non si sarebbe potuto immaginare un lancio del mondiale Superbike migliore. Non avremmo parlato d'altro per la settimana precedente e, probabilmente, per quella successiva. Anche Mediaset avrebbe apprezzato. Invece niente. Chiusura assoluta. Da mesi non si parla di motociclismo sui quotidiani. Siamo uno sport stagionale perché non crediamo nelle nostre potenzialità.

Intendiamoci, in giro di manager coraggiosi ce n'è, uno per tutti, Jean Francois Battà. Poi c'è Carlo Pernat, che rientra quest'anno con il Team Italia, ma si muovono nel deserto. Un deserto, ahinoi, nel quale non c'è abbastanza acqua, cioè attenzione, per far fiorire gli sponsor. Altro che crisi, parola dietro alla quale si nascondono tutti, il problema è non far fruttare le opportunità. E poi, magari, sulla scia di qualche grande nome, potremmo anche lanciare dei giovani. O qualche giovane potrebbe riuscire a mettersi in luce grazie al ritrovato vigore del movimento. Credo che invece di stare lì a pensare che non ci sono soldi e a cercare di ridurre i costi senza riuscirci (date un'cchiata all'inizio della MotoGP e ditemi se vi sembra un mondiale low cost) dovremmo essere capaci di prendere al volo le occasioni. Meglio se pazze.

Del resto il rischio maggiore, in questa occasione, l'avrebbe corso Max Biaggi, non trovate?

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