Tu sei qui

SBK, Iannone: “Sulla Ducati V4 vorrei quelle sensazione che avevo con la GP16 ad Assen”

“Della MotoGP ricordo tutto, ma ho bisogno di tempo. Sarà un sabato un po’ alla cieca, perché oggi abbiamo capito ben poco a causa delle condizioni e magari questo potrebbe anche essere il bello”

SBK: Iannone: “Sulla Ducati V4 vorrei quelle sensazione che avevo con la GP16 ad Assen”

Un venerdì a dir poco pazzo quello di Assen tra pioggia, freddo e vento. Andrea Iannone è sceso per la prima volta in pista al TT con la Panigale V4, chiudendo undicesimo. Tracciare un bilancio ad ora è molto complicato, considerando soprattutto quello che era il meteo.

Sta di fatto che il portacolori Go Eleven ha riscontrato sensazioni positive, nonostante il weekend rappresenti una sorta di scatola chiusa. The Maniac cerca quindi di compiere un passo alla volta con l’obiettivo di arrivare ad avere fiducia e competitività.

È stato un ritorno stupendo qua ad Assen – ha esordito sorridendo – i  problemi sono la pioggia e le temperature, davvero basse. Fa molto freddo qua in Olanda e tra l’altro  c’è tanta acqua. Questa è la mia prima volta qua al TT con la Panigale e speriamo di essere competitivi in vista del weekend, dato che la pista mi piace. Ovviamente sarà una sfida alla cieca, considerando che oggi il meteo è stato tutto imprevedibile, ma vogliamo cercare di essere competitivi fin dalla qualifica”.

Andrea non dimentica però le esperienze passate ed è a quelle che si affida. 
“Dopo così tanto tempo non mi ricordo molto cosa accadeva in passato. Mi ricordo solo la Ducati Desmosedici del 2016, perché era la moto che mi emozionava di più quando la guidavo: non ricordo la Suzuki e l’Aprilia, dato che non era tutto spontaneo e naturale come con la Ducati, mentre durante i 2 anni nel team ufficiale Ducati era emozionante guidare qui. Gli ingegneri mi conoscevano bene e riuscivo a fare delle bello cose: mi piacerebbe tornare con questa moto a quel livello. Servirà tempo, test, ma sento il supporto delle persone e quindi c’è un grande potenziale davanti a noi da sfruttare”.

A fine FP2 Andrea si è poi scusato con Bautista, raccontando quanto accaduto.
“Lo stavo superando, ero all’esterno, ma in accelerazione siamo rimasti vicini, così alla staccata della curva successiva ci siamo quasi toccati. Gli ho chiesto scusa, dato che lui non mi aveva visto. A dir la verità non ho capito molto mentre lo seguivo, perché si comprende più dai dati che dalla pista. Detto ciò io e Alvaro abbiamo una guida simile alla MotoGP, cerchiamo infatti il pick up, facciamo scivolare maggiormente il posteriore della moto, mentre altri piloti hanno una guida più vicina alla Moto2, ovvero tonda e senza derapata. In Ducati siamo i 2 piloti che cercano maggiormente questo stile di guida”.

 La mente di The Maniac è già rivolta al sabato.
“Innanzitutto speriamo di fare una buona qualifica, ma è difficile valutare ora il nostro potenziale così come  che quello degli avversari. Sarà una giornata un po’ alla cieca, perché oggi abbiamo capito ben poco a causa delle condizioni e magari questo potrebbe anche essere il bello”.

Il sabato resta quindi un grosso interrogativo per tutti.  
“Non avendo dati a disposizione, qua ad Assen  sono partito dallo stesso assetto di Barcellona e ci serve tempo. Ho dalla mia parte l’esperienza della MotoGP e ricordo praticamente tutto, infatti come detto mi piacerebbe portare sulla V4 quelli che sono i miei trascorsi. Ci serve però tempo per farlo”.

Infine non manca una battuta in merito alla presenza ad Assen di Mauro Grassilli.
“Mi ha chiamato prima che partisse per Austin, dicendomi che sarebbe venuto qua ad Assen. Ancora non l’ho visto, ma lo conosco fin da quando ero piccolo ed è un grande”.  

Articoli che potrebbero interessarti