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MotoGP, Marc Marquez: "Pecco e Martin sono i migliori, non è solo merito della GP24"

"La GP24 funziona, ma in questo momento guidano meglio di me. Pecco è il favorito e conosce bene la Ducati. Portimao sarà la  vera prova del fuoco, lì osserveremo i veri valori in pista. Acosta? ha commesso un errore da rookie, imparerà presto a lottare per il podio"

MotoGP: Marc Marquez:

Il quinto posto nella sprint di ieri, ed il quarto oggi al termine della gara lunga parlano di un Marquez col sorriso, che è tornato a lottare ai vertici. E' un Marquez che sa che ci vorrà ancora del tempo per affinare gli artigli su di una GP23 di cui è conscio di non aver ancora raggiunto i limiti, ma è anche un Marquez coi piedi per terra, che pianifica il passo successivo senza correre rischi inutili.

Portimao sarà il vero battesimo del fuoco dirà poi, una pista neutrale in cui non si sono svolti test come in Qatar ed i valori in campo saranno più realistici. In gara intanto oggi lo spagnolo si è tolto qualche sfizio, lottando ad un passo dal podio ed inseguendo la Ducati di un vicecampione del mondo come Martin. Non è mancato poi il duello con l'enfant prodige della KTM Pedro Acosta, da cui l'otto volte iridato ne è uscito vincitore per esperienza, ma di cui plaude poi l'innegabile talento. L'obiettivo quindi resta chiaro, inseguire ed imparare dalle Ducati migliori, quelle di Bagnaia e di Martin, e la GP24 a detta dello spagnolo non c'entra poi molto.

Cercavi il podio?
"Ci ho provato - racconta Marc - la partenza è stata buona, è stata una gara tutta di strategia sopratutto sulla gestione delle gomme. Nel mio caso più dell'anteriore che del posteriore. Sapevo che spingendo al limite dopo pochi giri avrei avuto problemi essendo la gara molto diversa da una sprint. Forse avrei potuto avvicinarmi di più a Martin ma comunque su un quarto posto alla prima gara ci metto la firma, anche se me lo avessero detto a Valencia ce l'avrei messa. Ora l'importante è che siamo andati a punti, dalla prossima gara vedremo dove siamo realmente, in questo momento non sto tirando fuori il massimo da questa moto".

Perchè Portimao sarà così importante?
"In questo fine settimana mi ha aiutato l'aver fatto qui i test, ma a Portimao sarà la prima prova del fuoco vera e propria, lì partiremo da zero e vedremo quanto siamo lontani dalle Ducati ufficiali. Sento che il mio feeling sulla moto sta migliorando, ma per ora l'obiettivo è di restare a lottare nelle prime quattro o cinque posizioni. Da lì bisognerà trovare un appiglio per guadagnare quel poco che ci manca, in questo momento Martin e Pecco sono i migliori e dobbiamo imparare da loro".

La gestione delle gomme oggi ha fatto la differenza.
"Molto ovviamente dipende dallo stile di guida del pilota, dalla moto.. ma qui in Qatar è sempre stato così per me con l'anteriore, sia quando ero sulla Honda che ora con la Ducati, e quest'anno non è stato diverso. La differenza è che pur avendo sofferto oggi siamo stati veloci e costanti. E' normale poi che ora con tutta questa aerodinamica l'anteriore soffra molto, ed oggi la gestione di queste dinamiche è stata la strategia che ha fatto la differenza. Se guardate Martin, ogni volta che provava a sorpassare BInder poi perdeva terreno. Per me è stato lo stesso con Martin, ma nel mio caso c'era una difficoltà in più perchè il team non conosce ancora bene il mio stile di guida, quindi siamo stati cauti con la pressione, una penalità ci avrebbe buttato fuori dalla zona punti, a mio avviso una penalità fin troppo dura.  Oggi il picco è stato troppo alto per noi, ma è un qualcosa che accettiamo, le regole valgono per tutti. Quindi negli ultimi giri ho provato a spingere finché la gomma davanti non ha ceduto, a quel punto mi sono arreso, non valeva la pena rischiare di cadere per due o tre punti, meglio finire quarti ed essere in forma per Portimao".

La Ducati ha richiesto uno sforzo fisico diverso rispetto alla Honda?
"No, al livello fisico con la Ducati è molto più facile, quando sei veloce e la moto non si muove troppo, e quando poi acquisti fiducia è il momento in cui puoi anche rilassarti sul circuito. Devo ammettere però di aver sofferto di più oggi rispetto alla Sprint di ieri, abbiamo fatto una piccola modifica sulla moto che pensavamo ci sarebbe stata d'aiuto, quindi dovremo cercare un'altra soluzione".

Hai avuto modo di capire il segreto della velocità di Martin sulla Ducati?
"E' molto veloce, aveva una buona percorrenza e frenava molto duramente, apriva il gas nel punto giusto, ma in realtà la vera differenza oggi l'ha fatta Pecco, che è stato ancora più veloce. Abbiamo chiuso la gara a tre secondi, e ora dobbiamo capire cosa fare per migliorare e avvicinarci per raggiungerlo. Lui è il favorito per quest'anno e nessuno meglio di lui conosce la Ducati".

Come ti spieghi un Pecco e un Martin così veloci? Merito della GP24?
"No, la verità è che sono due piloti molto veloci. Oggi Pecco ci ha dato tre secondi, uno è il campione del mondo in carica, e Martin è il vice. Oggi sono stati molto più veloci degli altri piloti e sono stati più veloci rispetto allo scorso anno nella seconda metà di gara. Non credo sia solo merito della GP24, io ho la mia moto e i miei punti di forza, e quando ho firmato il contratto con Gresini ero ben a conoscenza di cosa avrebbero avuto loro, in questo momento la loro moto funziona bene e stanno guidando meglio di me".

Quale è stata la lezione di questa prima gara su una Ducati?
"Sicuramente è stato un weekend solido, ho cercato di non esagerare o fare pazzie. Ovviamente la motivazione è tanta e la concentrazione è altissima, ma prima di tutto voglio ritrovare quella passione e quel piacere di guida, voglio poter lottare di nuovo per delle belle posizioni, che è quello che ho fatto in questo weekend. Mi sono divertito ed ogni giorno miglioro il mio stile di guida, credo di non aver ancora raggiunto i limiti di questa moto".

E' stata la prima occasione dopo molto tempo in cui ti sei divertito di nuovo sulla moto?
"Di sicuro oggi ho sofferto tanto, ma credo questo valga per tutti. Ieri mi sono divertito molto nella Sprint, oggi meno. Una piccola modifica sulla moto ci ha aiutato in alcune aree ma ne ha peggiorate altre e ho avuto qualche difficoltà. Il team però ha lavorato molto bene, mi hanno aiutato a capire meglio l'elettronica ed in gara ho dovuto mettere assieme il tutto".

Ti aspettavi un Pedro Acosta così veloce?
"Me lo aspettavo perchè aveva fatto un'ottima Sprint race. Sopratutto quando il passo non era ancora dei più rapidi mi aspettavo che potesse commettere degli errori essendo un rookie. Quando mi ha sorpassato era evidente che non stesse conservando molto le gomme, ma è così che si impara. A prescindere da questo, l'anno scorso ha vinto il campionato del mondo in Moto2 ed è molto veloce ed ha i suoi punti di forza, in poco tempo sarà in grado di lottare per il podio".

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