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Kawasaki e Suzuki di nuovo in MotoGP? Ecco la soluzione di Stoner

Secondo Casey, basterebbe poco per convincere i Costruttori a tornare in pista, partendo da una nuova stabilità regolamentare: "Serve stabilità per una Casa, per poter organizzare un budget sicuro"

MotoGP: Kawasaki e Suzuki di nuovo in MotoGP? Ecco la soluzione di Stoner

Casey Stoner continua ad essere una voce autorevole della MotoGP, pur essendo ormai da oltre dieci anni lontano dal ruolo di pilota attivo. Sempre pungente nelle sue opinioni, l'australiano non si è risparmiato ai microfoni di TNT Sports parlando di quali siano i problemi del campionato oggi. Dall'eccessivo progresso tecnologico, da sempre condannato da Casey, ad una voglia di emulare la Formula 1 che secondo l'australiano è del tutto sbagliata. 

Il problema legato al progresso tecnologico, all'eccessiva presenza di aerodinamica sulle attuali moto, è per Stoner un argomento semplice da risolvere, se solo ci fosse la reale volontà di farlo. 

"Si continua a pensare che non sia possibile fermare questo processo di sviluppo tecnologico, ma in realtà è possibile proprio perché si tratta di un campionato prototipi. Non abbiamo bisogno di queste tecnologie sulle moto da strada, quindi si può fare il regolamento che si vuole fare". 

Per Stoner ci vuole poi stabilità regolamentare. 
"Abbiamo bisogno di un regolamento che duri almeno 10 anni. Serve per consentire ai Costruttori di preparare il budget corretto a lungo termine. Così possono tornare Costruttori come Kawasaki o Suzuki o altri. Sapendo che c'è un regolamento stabile per dieci anni, non potrebbero dire ad un certo punto 'ora non abbiamo il budget per questo'. Alcuni pensano che in MotoGP le cose stiano andando bene, stiano progredendo. Ma in realtà alcune cose devono fermarsi. Quest'anno non abbiamo avuto una singola gara con tutti i piloti ufficiali in sella". 

La Sprint Race non piace a Stoner.
"Questo vuol dire che ci sono troppe cose in ballo, succedono troppe cose ogni weekend. Mi sembra che stiamo cercando di emulare sempre di più la Formula 1, solo che qui abbiamo anche più elettronica. Sempre per emulare la Formula 1, sono arrivate le Sprint Race che erano la grande novità della stagione. Ma non c'era bisogno di farlo, perché in MotoGP le moto sono veloci, sono lunghe solo un metro e mezzo ed in una curva ci possono essere anche otto piloti tutti assieme. In Formula 1 una cosa del genere è impossibile. Non serve imitarli con la Sprint Race". 

Per l'australiano sarebbe meglio tornare al vecchio format. 
"Meglio correre solo i Gran Premi, ci sarebbero tutti i piloti in sella ogni fine settimana di gara". 

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