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MotoGP, Stoner: Marquez ha trovato un motivo per continuare, io no

Casey ha elogiato Marc: "Sarà importante per lui avere la motivazione per allenarsi ogni giorno, quando le cose vanno male hai tutto contro. Io mi divertivo in moto, ma prima che ci fosse troppa elettronica"

MotoGP: Stoner: Marquez ha trovato un motivo per continuare, io no

Casey Stoner e Marc Marquez sono due fenomeni del motomondiale. Solo una serie sfortunata di circostanze ci hanno impedito di vederli lottare in pista uno contro l'altro ed è un vero peccato perché sarebbe stato un confronto magnifico a cui poter assistere. L'australiano ha deciso di appendere il casco al chiodo nel 2012, esattamente l'anno precedente all'esordio di Marc in MotoGP e tramite i microfoni di TNT Sports ha commentato la decisione di Marquez di passare in Gresini e le motivazioni che sono state alla base di questa scelta. 

"Se non ti diverti perché rischiare tutto? - ha commentato Stoner - Marquez vuole divertirsi in sella, altrimenti non vuole rischiare tutto per niente. Sarà importante per lui ritrovare il puro piacere di correre in moto, avere le motivazioni per alzarsi la mattina ed allenarsi duramente, accettare di potersi anche infortunare pur di correre in moto. Le persone vedono le cose solo dall'esterno. Ma è davvero difficile fare tutto questo quando hai tutto contro". 

Mentre Stoner parla di Marc, sembra da un certo punto di vista parlare della sua stessa situazione quando era ancora in attività. 
"Il tuo corpo non vuole fare certe cose, ma tu lo costringi a farle. Ci vuole coraggio. Ci vuole sempre un ottimo motivo per rischiare tutto, serve una ragione per volerlo fare. Alcuni piloti lo fanno per soldi. Altri per ragioni diverse, come per ottenere un risultato. A me piaceva andare in moto, ma facevano parte anche altre cose delle corse. Io ho avuto modo di correre ed è stato fantastico". 

Un divetimento in sella che purtroppo è sfumato quando le moto sono cambiate troppo. 
"Mi piaceva soprattutto essere in moto e tirare fuori il massimo dalla mia moto, tutto quello che potevo. Ero anche molto autocritico quando non ci riuscivo. Ma quando queste moto sono diventate troppo elettroniche, troppo controllate, il divertimento è scomparso. La MotoGP è diventata troppo politica per i miei gusti". 

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