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VMoto guarda al futuro e a EICMA sfoggia APD. Stiamo parlando di un concept, sviluppato in collaborazione con un partner d'eccezione come il Centro Stile Pininfarina. Trattasi di un nuovo maxi-scooter che Vmoto introdurrà in futuro. A togliere il velo a questa novità, in esposizione al Salone di Rho Fiera Milano, è stato Jorge Lorenzo. Assieme al maiorchino abbiamo affrontato il tema della sostenibilità elettrica così come l’attuale stagione del Motomondiale, che vede Bagnaia e Martin giocarsi il titolo iridato a tre tappe dal termine.
“Questa moto è un concept che guarda al futuro – ha esordito Lorenzo – per certi versi sembra che siamo già nel 2040. Penso che negli ultimi anni l’elettrico abbia ormai raggiunto prestazioni incredibili nel rispetto dell’ambiente, cercando di tutelarlo”.
Lorenzo si è concesso una giornata a Milano, perché tra poche ore sarà al commento del GP di Malesia assieme ai colleghi di DAZN in Spagna.
“A breve prenderò l’aereo per Barcellona, dato che nel weekend commenterò la MotoGP. È una stagione molto avvincente con delle grandi sfide in pista, complice tra l’altro l’introduzione della Sprint Race”.
Jorge, che idea ti sei fatto della sfida Bagnaia-Martin?
“Se Pecco non fosse caduto a Barcellona, molto probabilmente sarebbe già campione del mondo o quasi. Invece la caduta gli ha tolto punti, condizionandolo dal punto di vista fisico. Quella del Montmelò è stata una gara cruciale per Bagnaia mentre Martin ha acquisito sempre più fiducia nella seconda parte della stagione, alzando l’asticella”.
Cosa farà la differenza in questa volata finale?
“Le forze in campo sono molto simili. Pecco sta riprendendo fiducia dopo Barcellona mentre Martin è forte come non mai. Tutto sta andando nel verso giusto per Jorge, ma le cose possono cambiare radicalmente da un momento all’altro. Di sicuro lui deve approfittare del momento per vincere in Malesia e Qatar, cercando poi di arrivare a giocarsela a Valencia”.
Cosa rivedi di te in Martin e Bagnaia?
“Bagnaia ha la freddezza e il mio essere perfezionista, Martin invece l’esplosività. Oltre a loro cito Quartararo, che guida la Yamaha con uno stile simile al mio”.
Ti saresti mai immaginato di vedere la Ducati moto di riferimento in MotoGP?
“Sapevo che Gigi ce l’avrebbe fatta. Lui è un testardo e a livello tecnologico è un passo avanti a tutti, infatti ha sempre realizzato la moto migliore tra 125, Superbike e MotoGP. Proprio per quel motivo ho deciso di lasciare la Yamaha per la Ducati, perché sapevo che sarebbe diventata la moto migliore. Probabilmente ce l’avrebbe fatta anche senza di me, ma con me Dall’Igna ha accelerato quel processo nel realizzare una moto più completa e facile da guidare per tutti i piloti. Quando ero arrivato in Ducati, la moto aveva una grande potenza e un'aerodinamica evoluta, ma io gli avevo fatto capire che serviva anche la guidabilità. Oggi la Desmosedici ha una grande percorrenza e tutti i piloti sono forti”.
Il prossimo anno arriva Marquez. Cosa cambierà?
“L’arrivo di Marc è una bella notizia per Ducati, perché prendono il miglior pilota a costo zero. Questo però è anche un problema, perché in Ducati non tutti i dirigenti volevano Marc. Gigi di sicuro lo voleva perché lui punta sempre ai piloti più forti. Ci sono però due aspetti che preoccupano: il primo è quello di perdere Marc dopo un solo anno, perché si porterebbe poi dietro tutte le conoscenze acquisite. Il secondo è che possa battere Martin e Bagnaia”.
Pensi che Bagnaia è davvero contento del suo arrivo?
“L’unica cosa che poteva fare Pecco era quella di mettere una clausola anti Marquez. È un po’ come quando Rossi è tornato in Yamaha. Solo che io non avevo messo alcuna clausola per negare il ritorno di Valentino”.
Marquez vincerà già subito la prima gara in Qatar?
“Secondo me vincerà tante gare il prossimo anno. Non so se potrà lottare per il titolo, ma se dovessi scommettere punterei su di lui”.
