Primo al traguardo e primo in classifica: Jaume Masia ha messo la sua firma sul GP del Giappone. Il pilota di Leopard è riuscito a vincere a Motegi e soprattutto a scalzare dalla testa della classifica Holgado, che era al comando della Moto3 dalla prima gara a Portimao. Per Jaume è stata una gara vinta con la testa, riuscendo a sfruttare ogni incertezza degli avversari.
Al via si è messo in testa Deniz Oncu, ma Masia, Sasaki e Holgado (i tre contendenti al titolo) si sono messi nella sua scia. Jaume ha rotto gli indugi al 7° giro, portandosi al comando. Il pilota di Leopard non riusciva però a scappare, almeno finché Oncu non ha deciso di ingaggiare una bagarre con Sasaki. L’unico risultato è stato quello di permettere a Masia di prendersi un secondo di vantaggio, mentre Deniz è poi caduto a 7 giri dal traguardo.
Se per la vittoria non c’è stata lotta, Sasaki e Holgado si sono sfidati all’ultimo giro per il secondo posto. Dani era riuscito a mettere le sue ruote davanti a quelle di Ayumu, ma una sbavatura all’ultima curva ha permesso al giapponese di bruciarlo in volata. Ora Masia è al comando della classifica con 199 punti, 6 in più di Sasaki e 9 di Holgado.
Buona gara per Stefano Nepa, 4° sotto la bandiera a scacci dopo avere vinto il braccio di ferro con il compagno di squadra Ivan Ortolà. I due piloti del team MTA hanno cercato per tutta la gara di ricucire lo strappo con il trio di testa, ma senza riuscirci.
Munoz si è presto il 6° posto davanti a David Alonso (4° nel Mondiale, a -39 punti), Toba, Yamanaka e Rueda.
Qualche punto per Riccardo Rossi (protagonista di una brutta caduta nelle qualifiche di ieri) grazie al 13° posto, cosa non riuscita a Filippo Farioli (16°). Come in India, Matteo Bertelle partiva dalla prima fila e ha terminato anticipatamente la gara con una caduta a 7 giri dalla fine quando navigava a centro gruppo. Non hanno visto la bandiera a scacchi nemmeno Suzuki e Artigas.
LA CLASSIFICA