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SBK, Pirro: “Petrucci è un matto vero, è il peso che ci frega”

“Io e Michele abbiamo tante cose in comune, spesso mi scambiano per lui” scherza Petrux, “Siamo entrambi ingombranti - rilancia il pugliese -Per me è un riferimento, se dovesse smettere vorrebbe dire che sono vecchio anche io”

SBK, Pirro: “Petrucci è un matto vero, è il peso che ci frega”

Alla celebrazione del mezzo secolo di Maroil-Bardahl. non potevano mancare i portacolori del team Barni Racing, Danilo Petrucci e Michele Pirro, che si sono prestati a una video intervista con il nostro Riccardo Guglielmetti.

Compagni di squadra e amici di lunga data, il ternano e il pugliese hanno diverse cose in comune. La prima che ci contraddistingue è la stazza. L’unica sfida che abbiamo è che pesiamo troppo. Per le moto di adesso siamo ingombranti”, scherza Michele. “Adesso non sono più in Polizia, ma una volta eravamo colleghi. Abbiamo tanti aneddoti da raccontare - aggiunge Danilo - Abbiamo vissuto diverse cose insieme. Abbiamo condiviso l’esordio in MotoGP con le CRT, che sembravano di un’altra epoca, poi tutti gli anni in Ducati. Adesso Barni. Ci accomunano tante cose. Poi, non so se capiti anche a lui, ma a me tante tante volte scambiano per Pirro”. 

Se peso e altezza li accomunano dal punto di vista fisico, da quello più puramente sportivo i due alfieri del team Barni sono legati dalla Ducati e da una lunga carriera alle spalle, destinata a durare ancora a lungo. Almeno nel caso di Danilo, che ha definitivamente abbandonato l’ipotesi ritiro, a cui aveva iniziato a pensare dopo le prime gare nel Mondiale Superbike.

Danilo per me è un riferimento, se smette lui vuol dire che sono vecchio anche io”, commenta Pirro. “All’inizio dell’anno ci avevo pensato. Pensavo che magari avessi perso veramente il tocco e la velocità che avevo. Invece, quando l’avevo quasi data su, a Misano ho preso la via dei primi cinque e siamo riusciti a fare tre podi nelle ultime gare. Quindi, sono fiducioso per l’ultima parte di stagione, che comincia domenica” risponde Danilo, pronto a partire per Magny-Cours, dove si disputerà il primo Round della Superbike dopo la sosta estiva. 

Un appuntamento in concomitanza con il GP di San Marino e della Riviera di Rimini a cui prenderà invece parte il collaudatore Ducati in veste di wildcard. Prima di ritornare in sella alla Desmosedici GP del team Lenovo Ducati, per sostituire l’infortunato Enea Bastianini. 

“In un mondo ideale, sarebbe bello per l’appassionato avere una domenica la MotoGP e una la SBK, così le puoi vedere. Le prossime gare, invece, saranno tutte concomitanti fino alla fine dell’anno, quindi lascerò andare Michele in India e Giappone”, chiosa Petrux. “In India speriamo che ci sia il circuito, perché il dilemma è quello” rilancia il 37enne, analizzando la situazione in vista della seconda e ultima parte della stagione della MotoGP: “Innanzitutto bisogna sperare che Pecco stia bene e possa continuare quello che sta facendo di buono. Bastianini deve recuperare e sappiamo che ci vorrà un mesetto. Poi le altre Ducati sono comunque competitive. Barcellona è stata terra Aprilia, quindi vediamo di sfatare questo tabù a Misano, perché dobbiamo tornare a essere protagonisti. Strano che ci sia una concomitanza con la SBK in Francia, è una cosa anomala. Per gli appassionati sarà una domenica in cui non ci sia annoia”.

Vicini ma lontani, i due piloti potrebbero decidere un domani di lanciarsi in un’avventura condivisa come disputare la Dakar in sella alla Ducati DesertX.

“Mi piacerebbe vedere la prima Ducati da fuoristrada”, ammette Petrucci. “Con la moto che abbiamo adesso vedo un po’ un problema fare la Dakar, magari nel 2026 - puntualizza Pirro - Io ho avuto l’opportunità di fare qualche giro nel deserto e posso dire che lui è un matto vero. Noi non siamo tutti a postissimo, ma per fare la Dakar e vincere una tappa, devi essere matto. Ho tanta stima per lui”.

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