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MotoGP, Joan Mir: "non mi sono offerto, ma il mio manager è stato contattato"

"Un anno come questo è abbastanza per me, ma andare via da Honda sarebbe un fallimento, non è quello che voglio vivere. Serve però un cambiamento massiccio, perché passare tanto tempo senza podi o vittorie è difficile"

MotoGP: Joan Mir:

Joan Mir sta continuando a vivere una vera stagione da incubo in sella ad una Honda che continua a non interpretare al meglio. La stessa moto che sta facendo soffrire moltissimo Marc Marquez, non consente al campione del 2020 di mostrare il suo potenziale e ci sono tante voci che si sono susseguite in queste settimane riguardo un potenziale passaggio da HRC ad altri lidi per Joan, stressato ds questa situazione. 

Nell'incontro con i giornalisti che precede il weekend di Barcellona, Mir ha confermato di voler restare in Honda anche per il 2024, ma ha anche affermato di voler assolutamente vedere una reazione importante da parte di Honda, aggiungendo poi che vivere un anno così complesso è abbastanza per un pilota che ha già dimostrato di poter essere campione del mondo. Il Mir che abbiamo intervistato sembra insomma un pilota che sceglie comn attenzione le parole, che sa di non poter affermare con certezza nulla riguardo il proprio futuro. Abile a tentare di dribblare le classiche domande scomode, ma genuino abbastanza da ammettere di averne abbastanza. Al momento l'unica chance di cambiamento è rappresentata da Gresini e dalla Ducati che ancora non è stata assegnata. 

"Qui a Barcellona ho solo bei ricordi, sono stato quasi sempre competitivo, so come si lavora qui - ha detto Mir -  Ma è anche vero che ancora non abbiamo con la Honda un buon controllo del gas e quindi della trazione, non siamo in quella posizione, non c’è una buona connessione ed è proprio quello in cui soffro con questa moto. Se troviamo almeno una buona stabilità qui, penso che si possa fare qualcosa di buono anche per le prossime piste".

Serve un'elettronica migliore insomma. 
"L’elettronica deve aiutare molto con queste moto, ma qui serve tanto grip meccanico. Adesso siamo concentrati a trovare il massimo potenziale, ma con la nuova aerodinamica abbiamo forse perso un po’ di grip. Dobbiamo capire quali siano i limiti con il nostro pacchetto qui e poi pensare a divertirci".

Nakagami ha detto che dal 2024 LCR potrebbe diventare una sorta di Pramac per Ducati, ma sotto i colori Honda. 
"Non credo cambi poi tanto rispetto ad oggi. In LCR hanno avuto la nuova aerodinamica prima di noi, ma di certo avere quattro moto uguali in futuro può aiutare. Se ricordate, ne parlavamo già quando eravamo in Suzuki. Avevamo tanto lavoro da fare e pochi dati, quindi un aiuto di questo tipo sarebbe stato utile e penso che possa essere utile anche qui in Honda".

Cosa ci dici sul tuo futuro, sai che si parla tanto di te. 
"Il mio commento è simile a quello già detto. La mia priorità è continuare dove sono. Chiaramente quando un pilota passa un brutto periodo, capita che altre squadre ci parlino per capire come stanno le cose e se ci sono possibilità. Ma onestamente, se adesso mi fermassi e cambiassi, mi sentirei di aver fallito totalmente con me stesso e con tutto. Non voglio sentirmi così, voglio avere altre possibilità. Ma è pur vero che voglio farlo se anche Honda ci crede, ed io ho fiducia in loro. Ma voglio sentire che qualcosa cambi, perché questa prima parte di stagione non è stata di certo quello che speravo e che m aspettavo. Di certo se decido voglio risposte".

Qualcuno ha affermato che fosse il tuo manager a bussare alle porte di altre squadre. 
"No, nessuno del mio management ha parlato con altri team. Nel senso, lui viene da me e mi parla delle varie proposte, poi sono io a decidere. Ma non è stato il mio manager ad andare a parlare con qualcuno".

Pensi che i test di Misano possano essere decisivi per il tuo futuro?
"I test di Misano strano importanti, ma probabilmente avremo piccoli miglioramenti qui e lì. Il punto è che ci serve un cambiamento massiccio, un concetto differente. Da lì poi si parte a fare dei passi verso il futuro. Non credo che a Misano troveremo la moto dei nostri sogni. So quello che stiamo passando e quale sia la realtà. Credo che mettendoci tanto impegno, possiamo raggiungere il top passo dopo passo".

Per un campione del mondo come te, quando arriva il momento di dire basta con certi risultati e certe situazioni?
"Per me quando perdi un anno della tua carriera senza podi, vittorie…è tanto tempo. In questa stagione ho capito questo, adesso dobbiamo vivere questo, qualsiasi cosa costi. Un anno è abbastanza, l’anno scorso anche ho avuto dei problemi con la Suzuki, non ero dove volevo. Poi sono arrivato qui e la situazione è praticamente la stessa. Non voglio fare un altro anno così. Voglio vedere che stanno facendo qualcosa, sentire che le cose stanno andando avanti".

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