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MotoGP, Gardner: “Marquez dovrebbe capire che ha ancora 50 anni da vivere e ritirarsi”

“Mi sono trovato nella situazione di Marc, è difficile vincere dopo molti infortuni. La Honda si affida a lui, ma non è un buon collaudatore. Sono preoccupato per il suo futuro e penso che dovrebbe ritirarsi finché è in tempo”

MotoGP: Gardner: “Marquez dovrebbe capire che ha ancora 50 anni da vivere e ritirarsi”

La prima parte del 2023 è stata piena di cadute e infortuni per i piloti di Casa Honda. Problemi da cui non è rimasto immune nemmeno Marc Marquez, costretto a saltare gli ultimi due Gran Premi prima della pausa estiva per l’aggravarsi delle sue condizioni fisiche, compromesse da una distorsione e una frattura del dito; da una costola fratturata e un legamento del piede rotto. Una lunga lista di infortuni che va ad aggiungersi alla frattura al primo metacarpo della mano destra, riportata nel GP d’apertura della stagione a Portimao, che ha costretto l’otto volte iridato a saltare i successivi tre appuntamenti.

Dopo essere stato costretto a sottoporsi negli ultimi anni a ben quattro operazioni all’omero del braccio destro infortunato nel 2020 a Jerez, e aver sofferto di una recidiva della diplopia riscontrata per la prima volta dopo un incidente nel 2011, il 30enne spagnolo si è ritrovato a vivere un altro momento delicato della sua carriera. E proprio la salute di Marquez sembra preoccupare Wayne Gardner, che ha parlato con Motosan delle condizioni dello spagnolo e della crisi vissuta dalla Honda.

“Marc ha avuto molti infortuni, ma poi ritorna e si infortuna di nuovo. Ai miei tempi, ci si poteva infortunare seriamente con cinque o sei cadute all'anno. Adesso invece, con tutte le attrezzature di oggi, i piloti si infortunano di meno, ma cadono di più. In definitiva: la fanno franca. Mi sono trovato nella stessa condizione di Marc, in una situazione in cui hai subito molti infortuni ed è difficile vincere di nuovo”, ha affermato il Campione del Mondo 500cc del 1987.

“La mentalità cambia, il corpo si indebolisce e tutto diventa un circolo di frustrazione. La mia opinione è che Marquez dovrebbe ritirarsi finché è in tempo. Sono un suo grande fan, ma ho paura che si faccia male se prova a tornare - ha continuato l’australiano - Le moto sono cambiate, i piloti sono molto più giovani. Lui ha già 30 anni e la mentalità è diversa. Non lo dico da un punto di vista critico, sono preoccupato per la sua vita futura. Deve capire che ha ancora 50 anni da vivere”.

Secondo Gardner, con 139 podi e 85 vittorie su 235 gare disputate, e otto Mondiali in bacheca, è arrivato il momento per il pilota di Cervera di cominciare a pensare alla sua salute più che alla costante ricerca del successo.

“Vincere un'altra gara dopo aver vinto otto campionati del Mondo non dovrebbe essere una priorità ora. Secondo me ha fatto abbastanza - ha puntualizzato Gardner - Il problema è che Marc è così, così competitivo che continua a correre sempre più veloce finché non cade. Siamo stati tutti in quella situazione e un giorno ti svegli e ti dici che forse non si dovresti correre così tanti rischi e ti piacerebbe goderti il resto della tua vita. È così che la vedo oggi”.

Proprio la caparbietà di Marquez e la sua attitudine a guidare oltre i limiti della moto si sono rivelate un’arma a doppio taglio per la Honda e lo stesso pilota iberico.

La Honda non sta investendo in buoni collaudatori. Si affidano a Marc Marquez, che è molto veloce, ma non credo sia un buon collaudatore - ha ammesso il 63enne - Marquez ha molto talento, ma il problema è che non è un tester e non sa come migliorare la moto. In questo senso molti piloti non sono al suo livello e lui continua a spingere al di sopra di quella che è la moto stessa”.

Oltre che nei confronti di Marquez, l’ex pilota australiano si è detto molto critico anche nei confronti dell’attuale sviluppo tecnologico della MotoGP.

“Uno dei motivi per cui i giapponesi sono coinvolti nella produzione è che hanno portato molta tecnologia nel settore e questo è un bene quando si tratta di sicurezza. Le moto di oggi sono molto più potenti e pesanti e hanno bisogno di ali e di altri strumenti per essere controllate. A mio parere, è tutto troppo. Ma il problema è che i produttori vogliono questo, perché questo è ciò che vende, ed è diventato una moda - ha concluso Wayne - Personalmente, mi piacerebbe vedere un pacchetto più semplice ed essenziale, senza troppa tecnologia”.

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