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MotoGP, Stoner: "Cambierei il format e le moto: tutte le schifezze devono sparire"

"Niente winglet, niente dispositivi di altezza di guida, niente controllo anti-wheelie, controllo di trazione ridotto al minimo. I costi devono diminuire e le regole devono durare dieci anni. Se avessi abbastanza potere mi piacerebbe cambiare le cose"

MotoGP: Stoner:

Stoner era apparso per l'ultima volta nel paddock della MotoGP per un giro d'onore in occasione del GP d'Australia del 2022, e ora i fan hanno potuto godere della presenza dell'australiano al Goodwood Festival of Speed.

"Sono felice di rivedere tutta la gente dopo qualche anno - ha dichiarato a Speedweek l’ex iridato ora  37enne - Mi manca la gente, ma non il campionato. Tutti conoscono i problemi che ho con il campionato e ciò che mi piace e non mi piace. Se segue ancora le corse? Al momento sto ristrutturando la mia casa, quindi non ho la TV. Ma quando ne ho la possibilità, ogni tanto guardo una gara".

Casey, e sarebbe strano altrimenti, trova deludente l’attuale MotoGP.

"Farei dei cambiamenti nel format. Tutte le schifezze devono sparire: niente winglet, niente dispositivi di altezza di guida, niente controllo anti-wheelie, controllo di trazione ridotto al minimo. I costi devono diminuire e le regole devono durare dieci anni, in modo che i costruttori meno performanti possano recuperare. Al giorno d'oggi non ci sono più impennate. Il pilota ha pochi problemi a controllare la moto. Basta aprire il gas su una moto da 280 CV e non succede nulla. È frustrante. Ogni moto ha bisogno dei suoi punti di forza e di debolezza, in modo che la competizione sia equilibrata. Ma al momento tutti si limitano a copiare i migliori, il che fa sì che tutti si muovano nella stessa direzione. Per quanto ami le corse, questo sviluppo mi delude. Abbiamo più elettronica della Formula 1. Questo deve finire".

"I controlli ci devono essere solo come rete di sicurezza - ha proseguito il Canguro Mannaro - quando ero in MotoGP avevamo troppa elettronica e non mi piaceva. Mi piacciono le cose semplici: le marce corte, trovare la trazione con quello che hai. Mi piace trovare l'aderenza meccanica, trovare il passo, trovare il giusto equilibrio. L'unica cosa che possono fare in questi giorni i piloti è frenare più tardi, rischiare di più sull'anteriore e poi si verificano brutte cadute. Lasciate che la gente faccia errori in uscita dalle curve. Non vogliamo un campionato a moto unica, vogliamo differenze".

Interrogato sul futuro e se gli piacerebbe essere nuovamente parte attiva nel campionato, magari in un ruolo si superconsulente, Stoner ha chiarito il suo pensiero.

"Sono molto cauto nel mettermi in una posizione in cui all'improvviso mi si possa usare come voce da manipolare, per togliermi di mezzo. Preferisco causare più problemi stando all'esterno con una prospettiva esterna. Ma potrei apportare qualcosa, perché non sono bloccato, sono all'esterno e vedo questi grandi cambiamenti nel corso degli anni. Se la situazione fosse quella giusta, con il contratto giusto, e se avessi abbastanza potere, allora mi piacerebbe fare dei cambiamenti".

 

 

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