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SBK, Rea: “I 250 giri alla Ducati sono niente, a me ne tolsero 1400”

“Ho fatto un paio di giri dietro ad Alvaro e non ho notato grosse differenze. Non sono ancora a mio agio con la moto, ma Imola è un tracciato dove il pilota può fare la differenza e spero di riuscirci domani”

SBK: Rea: “I 250 giri alla Ducati sono niente, a me ne tolsero 1400”

Le modifiche ai giri motore apportate dal Round di Imola non sembrano aver stravolto più di tanto i valori in campo al termine di questa prima giornata di prove sul circuito del Santerno, che ha visto Michael Ruben Rinaldi chiudere davanti a tutti il venerdì. Nono nella sessione pomeridiana, in cui è stato autore di una caduta alla variante bassa, Jonathan Rea si è invece issato al settimo posto della classifica combinata grazie al tempo siglato questa mattina dal Cannibale, più lento di mezzo secondo rispetto alla Ducati #21.

Non stiamo usando i giri in più, dovete chiedere al team perché” ha detto a fine giornata Rea, commentando la situazione. Lo stesso pilota irlandese, del resto, ha riconosciuto di non capire le ragione per cui la sua squadra ha richiesto dei giri che non può usare e interrogato sulle differenze riscontrate nelle prestazioni delle Ducati ha ammesso: Ho fatto un paio di giri dietro ad Alvaro questa mattina, ma non ho notato nulla di particolarmente diverso dal solito. Tra il 2017 e il 2018 ci hanno tolto 1.400 giri al minuto e in quel caso la differenza era notevole. Ovviamente tutto fa la differenza nel mondo delle corse, ma in questo caso è poca cosa”.

Pur essendo molto felice di essere tornato a girare all’Autodromo intitolato a Enzo e Dino Ferrari, il 36enne ha raccontato di non aver ancora trovato il giusto feeling con il tracciato emiliano.

“Amo questa pista, ho delle belle sensazioni. Quando torni qui dopo tanto ti dimentichi che per andare forte a Imola devi essere concentrato al 100%. Ti serve qualche giro per riabituarti ai muri e alle barriere, ma quando inizi a trovare la sicurezza e ad andare veloce i tempi iniziano ad arrivare  - ha spiegato - Ci sono state diverse bandiere rosse questo pomeriggio, e anch’io sono caduto quando ho cambiato la gomma anteriore, perché non mi sono trovato molto a mio agio con l’anteriore e l’elettronica nell’ultima chicane. Ho perso un po’ di confidenza, poi nel finale ho montato una SCX nuova al posteriore e sono riuscito a migliorare un po’, ma non mi trovo benissimo con la moto a essere sincero. Siamo partiti con il set-up del 2019, ma la moto si è evoluta nel mentre, quindi domani torneremo al set-up che abbiamo usato lo scorso weekend e proveremo a ripartire dalle regolazioni del 2023, per cercare di avere più fiducia domani”.

La posizione in classifica non preoccupa il sei volte iridato, che spera in un assist dato dalla conformazione del tracciato di Imola.

“La SBK è a un livello talmente elevato che bisogna avere il 100% della fiducia per lottare con gli altri, ma Imola è un circuito speciale dove il pilota può ancora fare la differenza, quindi spero di poter fare la differenza domani”, ha affermato il nordirlandese, pronto per delle gare che potrebbero essere segnate dalle bandiere rosse: “È un aspetto a cui abbiamo pensato oggi, considerando l’allocazione degli pneumatici- Abbiamo riutilizzato degli pneumatici per provato a risparmiarne qualcuno - ha concluso - Gli air-fence sono molto vicini in alcuni tratti e considerando la natura del tracciato la sicurezza è l'aspetto principale, quindi se serve che espongano la bandiera rossa in gara è giusto che lo facciano”.

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