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Transformer, il risveglio: arriva la fusione tra l'uomo e la macchina.

L'ultimo capitolo del franchise cinematografico della Hasbro rispecchia le aspettative del suo pubblico di riferimento, mantenendo i suoi punti di forza con poche, ma buone, piccole sorprese.

Playtime - Cinema: Transformer, il risveglio: arriva la fusione tra l'uomo e la macchina.

Fermi tutti, sappiamo cosa state pensando. Cosa c'entra questo articolo dedicato ad un film, su un sito dedicato ai motori? La domanda è lecita, ma la risposta la si trova sin dalle prime battute del film. Quella Porsche 911 Carrera RS che sfreccia tra le strade della Brooklyn degli anni 90 con un sottofondo Hip Hop difficilmente non strapperebbe un sorriso al più scettico tra i lettori, sopratutto se la suddetta auto ha il carisma di uno dei protagonisti migliori che il franchise abbia presentato sul grande schermo. Parliamo di Mirage, che nella pellicola riveste il ruolo che storicamente fu di Bumblebee nel primo film della saga, e che in questo ultimo capitolo, che funge da prequel\soft reboot del franchise, strappa la scena persino ai pezzi grossi.

Un accenno di trama

Il sottotitolo del film (nella sua accezione italiana) pone l'accento sul risveglio di una nuova razza degli ormai noti alieni biomeccanici, i Primal (e conseguente minaccia annessa) ma è impossibile non coglierne una leggera sfumatura di ironia per un franchise che giunto al suo sesto capitolo (settimo contando lo spinoff su Bumblebee) cominciava ad accusare segni di stanchezza. Al cambio di regia quindi, con Steven Caple JR. (Ma con l'occhio vigile di Michael Bay tra i produttori) corrisponde anche un cambio di passo totale nella visione d'insieme. Si torna quindi nel passato, agli anni 90 per la precisione, dove i due protagonisti, Noah Diaz ( Anthony Ramos) e Elena Wallace (Dominique Fishback) hanno il classico "primo contatto" per poi essere catapultati , come da programma, nel mezzo di una guerra intergalattica che, ovviamente, ha in palio il nostro pianeta. Dimenticatevi però lo stoico ottimismo di Optimus Prime del primo capitolo, la diffidenza la fa da padrona e sia autobot che umani pensano più a se stessi che al bene comune.

Punti forti e punti deboli

Quello della diffidenza, e dell'amicizia, tra l'uomo e la macchina, e' un tema ricorrente nel film, e fatti salvi alcuni momenti 'forzati' durante la pellicola, possiamo dire che funziona. Costituisce uno dei cardini della trama ed è funzionale allo svolgimento della stessa. Abbiamo inoltre apprezzato la quasi totale assenza di ingerenze da parte di militari di alcun tipo, che in alcuni dei precedenti capitoli rischiavano di offuscare l'aspetto fantascientifico della storia riducendo il tutto ad una pellicola bellica qualsiasi.Tra le novità, spicca anche un nuovo tipo di rapporto simbiotico tra l'uomo e la macchina, che non stiamo qui a svelarvi, ma che ammettiamo ci ha colti favorevolmente di sorpresa, spingendo questo capitolo del franchise un passo in avanti rispetto ai propri predecessori. Se dobbiamo invece sottolineare alcuni aspetti negativi, la caratterizzazione dei personaggi umani fatica a decollare, e i due giovani attori rimangono a tratti stereotipati e funzionali alla trama quel tanto che basta dal permettere allo spettatore di non infrangere quell'illusione tra finzione e realtà. Una realtà che, dobbiamo ammetterlo, dal punto di vista del comparto grafico ha forse perso un pizzico di quello smalto, di quell'effetto wow dei primi capitoli. Ci sarebbe anche piaciuto assistere ad un ruolo più centrale e meno relegato sullo sfondo dell'ambientazione anni 90, appena accennata nei costumi ed alcuni elementi, e presente perlopiù grazie alla colonna sonora Hip Hop, un'occasione non sfruttata appieno. Infine, ma non meno importante, il villain non ha quel carisma e quella rilevanza che invece trovavamo nei primi capitoli grazie al leader dei decepticon, ma forse è un difetto in parte giustificato dall'impossibilità in termini di tempistiche di scavare più a fondo nelle sue origini e motivazioni.

Conclusioni

Al netto delle critiche, che comunque vanno inserite in una prospettiva relativa alla tipologia di film di cui si discute, il film rimane piacevole nelle sue due ore di percorrenza. La pellicola, che non ha ambizioni se non quella dell'intrattenimento puro e semplice, in fondo consegna allo spettatore ciò che ci si aspetta dal punto di vista dei contenuti, aggiungendo qualcosa di nuovo e sottraendo qualcos'altro. Si presta tra l'altro ad una visione "vergine" anche per chi non ha visto i precedenti capitoli, e lo fa senza rilevanti errori di continuità logica, sebbene lo spettatore "veterano" potrà sicuramente apprezzarne di più le sfumature ed i parallelismi coi film antecedenti. Transformer - il risveglio non è un film dalla trama eccessivamente complicata e può essere seguito da un pubblico giovane, ma presenta tuttavia anche una serie di sfumature interessanti anche per i fan della saga più adulti, o per chi volesse  semplicemente godersi due ore di relax in sala senza troppe pretese.

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