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MotoGP, La singolarità Ducati: in testa al mondiale marche, ma senza Bagnaia e Miller

Né Pecco né Jack hanno finora partecipato al punteggio che premia la casa di Borgo Panigale.  Gallina vecchia (GP21) fa buon brodo, o è colpa dei piloti?

MotoGP: La singolarità Ducati: in testa al mondiale marche, ma senza Bagnaia e Miller

La Ducati è in testa al mondiale marche con due vittorie (Bastianini), due secondi posti (Martin e Zarco) ed un terzo (Zarco). In realtà ci sarebbe anche il terzo posto di Jackass ad Austin, in Texas ma poiché quel Gran Premio è stato vinto dalla ‘Bestia’ i punti per il costruttori in quella occasione li ha portati il pilota del team Gresini.

La singolarità, per quanto riguarda la Ducati, dunque, è che pur avendo un team ufficiale e tre team satelliti in pista - Pramac, Gresini e Mooney - nemmeno un punto per il mondiale marche è stato portato dai due piloti titolari, Bagnaia e Miller visto che si conta solo la miglior moto al traguardo, com’è logico che sia sennò, altrimenti, vincerebbe il costruttore con il maggior numero di moto in pista.

E’ evidente, comunque, che più moto si schierano e maggiori possibilità ci sono di portarne perlomeno una nelle posizioni che contano, ma questo è un altro discorso.

Fin dai test di Sepang si è detto che la nuova GP22 aveva un potenziale maggiore della precedente, ma poi sia Pecco che Jack hanno chiesto di utilizzare non l’ultimissima versione del propulsore, tacciando quest’ultimo di troppa aggressività nel primo tocco del gas. Poi è arrivata la tegola dell’abbassatore anteriore, proibito per il 2023. Certamente non il migliore inizio di stagione per Gigi Dall’Igna che, giustamente, ha visto vanificato tempo ed investimenti di denaro nello sviluppo di innovazioni non del tutto gradite dai suoi stessi piloti, ma deliberate dal collaudatore, Michele Pirro. C’è da domandarsi, a questo punto, se sia stata messa troppo carne al fuoco o, più semplicemente, Bagnaia e Miller abbiano iniziato la stagione non completamente in palla.

Dopo cinque gare, infatti, sono entrambi a 38 punti dalla vetta del campionato in 9a e 10a posizione, con quasi la metà dei punti di Bastianini. E sarebbero di più senza l’errore di Enea a Portimao.
Insomma Ducati ha molto da recriminare: nessuno dei suoi piloti finora ha sempre preso punti. Bastianini è caduto a Portimao, Bagnaia a Losail (tirando giù Martin), Miller è caduto in Portogallo (nell’incidente con Mir) e si è ritirato a Losail per un problema non identificato. Martin è caduto tre gare su cinque, la prima volta in Qatar senza colpe. Comunque troppe. Conclusione: si è criticata la GP22, ma esaminando la situazione ci sembra, piuttosto, che qualcosa non abbia funzionato a livello di gestione del potenziale umano. Pecco ha sofferto di non riuscire a ripartire da dove aveva terminato la stagione 2021; Jack ci sembra sullo stesso livello di prestazioni, e così Zarco e Martin, pilota veloce ma ancora poco costante. Di Luca Marini e del debuttante, Marco Bezzecchi si può solo dire che sono entrambi veloci, ma soprattutto in prova.

C'è da dire che il mondiale è ancora largamente alla portata delle Rosse di Borgo Panigale, vista la situazione attuale ma attenzione: i prossimi circuiti sono favorevoli a Quartararo ed alla sua Yamaha. Bisogna correre ai ripari, cioè iniziare a vincere con i titolari, meglio se con un titolare, perché il rischio è quello di disperdere i punti.

Certo se Enea non fosse caduto - era 11° in quel momento, alle spalle di Pol Espargarò - forse un po' più avanti sarebbe arrivato, anche tenendo conto del futuro svolgimento del Gran Premio. Ma con i 'se ed i ma' i campionati non si vincono.

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