Tu sei qui

Hitachi Astemo: il colosso giapponese che pensa alle moto del futuro

Il gruppo asiatico riunisce sotto la sua ala Nissin, Showa e Keihin e ha mostrato come potrebbero essere moto e scooter dei prossimi anni

Moto - News: Hitachi Astemo: il colosso giapponese che pensa alle moto del futuro

Quando si abbinano le parole “moto” e “futuro” a volte le notizie non sono delle migliori: negli ultimi mesi infatti non si fa altro che parlare di stop ai motori endotermici, di mezzi che si guidano da soli o con sistemi di aiuto sempre più invasivi. Non tutto quello che ancora non è stato scritto deve incutere timore, e modelli come la Moto Guzzi V100 Mandello con il suo sistema di aerodinamica adattiva o le varie Ducati Multistrada V4, KTM 1290 Super Adventure e BMW R 1250 RT che portano in dote i primi sistemi radar adattati alle due ruote ne sono l'esempio. Il futuro però passa anche per componenti più “classici”, come ha mostrato Hitachi Astemo durante l'ultima edizione di Eicma.

Meno peso, più comunicazione

Avendo al suo interno marchi prestigiosi come Showa, Nissin e Keihin il gruppo giapponese lavora su due fronti: da un lato continuare ad offrire prodotti di successo sia per le moto più vendute del mercato (le Showa BFF ormai montate su moltissimi modelli ne sono l'esempio), sia per aumentare le performance; dall'altro canto però ha la forza di poter trovare soluzioni affinché queste componenti inizino a comunicare tra loro. Cosa che ha fatto presentando un concept di centralina che riesce a gestire non solo il motore, ma anche il lavoro delle sospensioni e dell'ABS, riunendo così tutto il know-how dei vari marchi della compagnia. Un “pacchetto” che può essere sicuramente offerto ai grandi costruttori, ma che può far fare il “grande salto” ad Hitachi Astemo, producendo la sua prima moto.

Lo scooter per la famiglia

L'altro concept che l'azienda giapponese ha portato a Milano è piuttosto “esotico”: si tratta infatti di uno scooter, più precisamente un moped per dimensioni e telaio, che porta in dote un sistema di regolazione della sospensioni posteriori. E che senso avrebbe per un mezzo con un motore di piccola cilindrata? Da questa parte del globo praticamente nessuno, ma nel Sud-est asiatico, dove moped e scooter sono praticamente delle station wagon dove scarrozzare tutta la famiglia e anche qualche bagaglio rappresenta un'ottima soluzione per non alleggerire l'anteriore ribilanciando il carico e l'assetto. Qualcosa che già esiste sulle moto premium, ma che diventerebbe alla portata di tutti se ideato anche per mezzi economici. E la soluzione per farlo diventare “popolare” ce l'ha Hitachi Astemo, che ha già sviluppato un sistema che con un'unica centralina, quella dell'ABS, gestirebbe anche la sospensione posteriore. Insomma, sembra che dal futuro arrivino buone notizie: la tecnologia finalmente potrebbe essere alla portata di tutti.

Articoli che potrebbero interessarti