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MotoGP, Petrucci: "Mi sono fatto brutta pubblicità sul peso? Non mi piace mentire"

"Non è un segreto, ci sono piloti con cui ho anche 20 kg di differenza. Per la SBK, in Ducati conoscono il mio peso al grammo avrei avuto poco da nascondere. Qui penso di poter fare una bella gara"

MotoGP: Petrucci:

La sedicesima posizione conquistata oggi in qualifica da Danilo Petrucci non sembra rendere completamente giustizia al potenziale espresso dal pilota KTM oggi. Il Petrux non è riuscito a superare l’ostacolo della Q1, ma il suo tempo è appena 2 centesimi peggiore rispetto a quello segnato da Brad Binder, che con la RC16 domani scatterà in 12a posizione. Gli altri piloti KTM sono tutti dietro Danilo, quindi è plausibile pensare che oggi sarebbe potuto andare diversamente. 

Solo che con i se ed i ma non si fanno di certo punti, quindi a questo punto l’unica possibilità per Petrucci è quella di riuscire ad indovinare una grande partenza domani per sfruttare l’ottimo passo che ha dimostrato di avere su gomme usate durante le varie sessioni di libere. C’è poi ovviamente da considerare l’incognita legata alla pioggia, che è sempre presente nella terra d’Albione e che potrebbe propiziare una gara da protagonista viste le sue indiscusse doti anfibie. Il 2022 di Danilo sarà probabilmente tutto in off-road e nell'incontro con i giornalisti al termine delle qualifiche gli abbiamo chiesto se ritenesse di essersi fatto forse una brutta pubblicità con il 'problema' del suo peso, oltre la media degli altri piloti in griglia. 

"Ne ho parlato spesso anche con il mio manager Alberto Vergani - ha detto Petrucci - però il fatto è che non è un segreto. Soprattutto con la Ducati e le opportunità che c’erano per la SBK. Loro sanno al grammo quanto peso, non è che potessi nascondere qualcosa. Sinceramente non so se questa cosa mi abbia fatto cattiva pubblicità o no, penso che sia più una questione legata all’età. Se mi guardi rispetto agli altri ci sono diversi chili di differenza, non si tratta di poco. Spesso sono 10, 15 o anche 20 chili di differenza. Forse con Pedrosa ne avrò penso 3 o di più". 

Pensi che sia solo questo il problema che un po' ti ha penalizzato negli ultimi due anni?
"Il fatto è che tecnicamente è questa la spiegazione per i miei problemi, perché altrimenti non si spiegherebbe come mai da quando sono cambiate le gomme io non riesco ad andare più Non è che non ci veda più da un occhio, quindi…fino al 2019 andavo forte ed a volte il mio peso era anche un mio punto a favore quando faceva più freddo perché riscaldavo prima le gomme. Non so che opportunità avrei avuto quest’anno, poi pubblicità o no, non mi piace mentire ecco". 

Petrucci: "La spiegazione dei miei problemi è legata al mio peso ed alle nuove gomme. Ci vedo ancora con due occhi"

Parliamo di oggi. Non è stata una giornata perfetta, hai anche avuto un problema al motore in FP3. 
"Non so cosa sia successo oggi in FP3, ma penso che non cambi poi tanto. Non so cosa sia successo al motore, ma i ragazzi del team hanno fatto un grande lavoro e mi hanno dato la moto pronta per la FP4. Stavo facendo un giro lanciato, ma non credo che sarei entrato in Q2 con quel tempo. Sono riuscito poi a migliorare ed ho girato sotto i due minuti, in linea con il tempo di Binder. Non partirò proprio nella migliore posizione, ma sono contento per il mio passo anche se ancora non ho scelto le gomme per domani". 

Hai provato a capire dove Binder sia riuscito ad essere più veloce di te?
"Brad non è mai velocissimo sul giro secco, ma in gara si trasforma ed è un altro pilota. Non è esattamente un pilota da qualifica, stamattina mi sono ritrovato dietro di lui ed ho visto che lui riesce a portare tanta velocità a centro curva. Il mio passo nel pomeriggio non è stato affatto male, ma devo capire dove Brad riesca a guadagnare su di me. Penso sia l’unico in grado di sfruttare l’anteriore morbida con questa moto. Io invece non ci riesco perché devo forzare molto di più in staccata. Domani penso di poter fare qualche punto buono e cercare di restare vicino al gruppetto dei migliori. Almeno non abbiamo le gomme del 2019, perché ricordo che quell’anno è stato un vero problema gestire le gomme a fine gara". 

Come mai in gara riesci sempre ad andare più forte che in qualifica?
"Credo sia una questione di costruzione delle gomme. Queste gomme consentono di portare molta velocità a centro curva quando sei al massimo angolo di piega, ma poi quando ci metti troppa pressione non la reggono, perché di base la loro carcassa è morbida. Quindi più grip cerchi di ottenere, più loro si muovono. Anche l’anno scorso ho fatto delle buone gare pur avendo qualche problema in qualifica, perché ho problemi quando metto su delle gomme nuove. Purtroppo ci metto troppo peso e questo è il problema. Oggi tutto sommato non è andata malissimo, ma non mi sentivo al 100% in ogni caso ed infatti ho incassato un secondo dalla pole". 

In KTM sembra sempre che non ci sia costanza, ma che anzi vi alternate molto. A volte va forte Binder, altre Oliveira e altre ancora tu. Da cosa dipende questa alternanza?
"E’ un po’ particolare la situazione in KTM, perché ogni pilota ha uno stile di guida del tutto unico. Binder per esempio fa tanta velocità in percorrenza di curva, mentre non è un grande staccatore. Miguel ha sempre sofferto a Silverstone, ma penso che in gara sarà più efficace. Probabilmente la moto deve essere ancora compresa al 100%, penso sia una questione di stile di guida e di adattamento del pilota a gomme e piste. E’ un mix di fattori che crea grande alternanza tra noi piloti KTM, non siamo mai tutti lenti o tutti veloci. C’è sempre uno di noi che riesce a fare la differenza. Però non ho una spiegazione precisa, solo che qui ci sono curvino veloci dove puoi fare la differenza e questo è un punto di forza di Binder, quindi credo sia per questo che qui è riuscito ad andare più forte". 

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