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Piaggio: l’MP3 diventa un MP4? Brevetto per la doppia ruota posteriore

Le immagini del brevetto mostrano un tre ruote con doppia ruota posteriore, in realtà potrebbe celare lo sviluppo di un veicolo a quattro ruote, che faccia concorrenza a Qooder

Moto - News: Piaggio: l’MP3 diventa un MP4? Brevetto per la doppia ruota posteriore

Dal debutto del primo MP3 il mondo è cambiato parecchio. Quello che allora sembrava quasi una provocazione, oggi diventato uno dei modi più comodi e sicuri per muoversi in città, quasi la regola a Parigi ad esempio (ma Yamaha lo ha potato anche sulla sua moto Niken). Proprio in questi giorni debutta un nuovo concorrente, il nuovo Yamaha Tricity 300, ma non è l’unico, dato che da tempo ci sono soluzioni a tre ruote di Peugeot e Qooder (ex Quadro, azienda svizzera creata proprio dai uno dei padri dell’MP3).

Proprio quest’ultima ci porta ad ipotizzare che quanto si vede nei disegni di un brevetto recentemente depositato da Piaggio, non sia come sembra uno scooter con due ruote dietro ed una davanti, ma più probabilmente raffigura il posteriore di un mezzo che avrà l’avantreno dell’MP3. Un quattro ruote quindi, del tutto similare a quanto propone ormai da anni la casa svizzera. L’idea di un veicolo a tre ruote, ma opposte rispetto all’MP3 attuale, trova qualche riscontro nel passato, ma tecnicamente non sembra essere una strada interessante.

La stabilità in curva è fondamentalmente molto più legata all’avantreno, ed avere due ruote solo al posteriore non si capisce come potrebbe rivelarsi vantaggioso. Di fatto quindi questo potrebbe essere il posteriore di un futuro MP3 a quattro ruote (chissà se si farà e se, nel caso, si chiamerà MP4 o come). Innovative le soluzioni proposte, perché quanto prevede oggi l’avantreno dell’MP3 non è facilmente riadattabile al retrotreno, che ha anche il compito di scaricare la potenza a terra.

Proprio qui stanno le maggiori complicazioni di una soluzione che deve consentire al veicolo di inclinarsi come qualsiasi altro scooter. Dai disegni possiamo vedere che dal motore esce un perno nella zona posteriore, che entra in un differenziale che non bascula insieme al resto della meccanica, ma resta fermo e consente ai due semi assi di restare paralleli al suolo.  

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