La Spagna nuova leader nella 125

Il sistema iberico dei vivai  batte 7-0 l'Italia nei primi 10 posti della ottavo di litro.


A motori spenti, dopo i test di Jerez, bisogna ammetterlo, signori: abbiamo perso la 125.

Alla fine della tre giorni andalusa, nell'ultimo turno buono della 125, è stato Marquez con la Derbi il più veloce. Alle sue spalle Espargaro, Cortese (tedesco) Rabat, Terol, Vasquez, Krummenacher (svizzero), Moncayo e i britannici Smith e Webb.

I nostri? Il migliore è stato Moretti con l'Aprilia RSA del Team Fontana, in 17esima posizione. Normalmente questo sarebbe stato un ottimo risultato. Moretti viene dal CIV, che ha vinto lo scorso anno in sella ad una RSW, moto diversissima rispetto a quella che utilizzerà nel mondiale, normale che sia in rodaggio.

Scorre il dito sulla classifica e i nostri altri due piloti della ottavo di litro ancora non si trovano. Ecco Marconi, in 22esima posizione alle spalle del malese Zulfahimi. E Savadori? Il bambino prodigio si ritrova in 25esima piazza, con un ritardo nei confronti di Marquez imbarazzante, oltre 6,3 secondi, quasi al limite del 107% e quindi a rischio se si fossero svolte le qualifiche per un eventuale GP.

Non basta, Ravaioli è ancora più giù, ultimo in 27esima posizione. Lo vogliamo commentare? Meglio di no.

Siamo al paradosso. Negli anni scorsi gli italiani in 125 erano talmente tanti che la Irta doveva rifiutare le iscrizioni dei nostri. Eravamo talmente tanti da monopolizzare i podi, da impaurire gli avversari.

Oggi manca l'egemonia. La nostra scuola ha fallito. Anzi ha chiuso. Non abbiamo un vivaio credibile, non ci sono piani federali e quello che è stato fatto fino ad oggi per far crescere piloti non ha portato agli obiettivi prefissati. L'avventura di Junior Gp ancora non ci ha consegnato un pilota buono per il mondiale, nonostante la squadra che corre nel CIV sia la sola ufficiale della casa di Noale che corre con le GP.

Decisamente non ce lo aspettavamo. Nel 2010 la 125 sarà affare che non ci riguarda. Abbiamo creduto di essere tutti dei Valentino, ma di quelli ne nasce uno ogni non si sa quanto. E se manca il vivaio a una nazione, prima o poi, parlando in termini calcistici, mancherà anche la nazionale.

La questione va dalla ottavo di litro, ma arriva alla Motogp. Se mancano i pulcini come arriveremo ad avere dei galli da combattimento? In questa ottica appare strano anche che la Federazione italiana non abbia aperto le porte del CIV anche alle Moto2, scelta questa che suggerirebbe una svolta strategica, dal mondiale forse in viale Tiziano, si vogliono indirizzare i giovani più verso le derivate di serie, peccato.

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