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MotoGP, Marc Marquez: "non importano marca o colore, vorrei l'ultima evoluzione della moto"

"E' quello che serve se vuoi lottare per il titolo. Il mio piano sta dando i suoi frutti, l'adattamento alla moto è buono ma non è ancora abbastanza per la vittoria. Quella arriverà, ma non deve diventare una ossessione. Il sorpasso su Pecco? era aggressivo come a Jerez, ma non ha attaccato Martin e ne ho approfittato"

MotoGP: Marc Marquez:

Se la conclusione del GP di Jerez aveva dato un primo assaggio di quanto Marc Marquez abbia ora in mano la propria GP23, la rimonta di ieri nella sprint e quella di oggi nella gara lunga a Le Mans potrebbero essere a buon diritto la portata principale. Perchè si, nella MotoGP attuale partire 13° non è roba da poco, ma chiudendo col suo secondo gradino del podio consecutivo lo spagnolo ha mandato un messaggio chiaro ed inequivocabile ai piani alti di Borgo Panigale, se ce ne fosse ancora bisogno.

A inizio stagione a Marc era tornato il sorriso, ora anche la voglia di lottare per il podio, e assieme ad essa la consapevolezza di aver ritrovato la velocità che si attiene ad un campione del suo lignaggio. All'ultimo giro lo spagnolo incrocia così le sue traiettorie con quelle di Bagnaia come a Jerez, uscendone però vincitore stavolta, e lasciando così a Ducati un grosso mal di testa: i piloti tra cui scegliere sono tutti lì, nelle prime quattro posizioni.

Come ieri nella sprint, sei riuscito a ripetere l'impresa di salire sul podio dalla tredicesima posizione.
"Oggi abbiamo cucinato questo podio a fuoco lento - esordisce Marc - ieri ho fatto una partenza incredibile, ma la cosa importante di quella gara è stata capire di avere il passo per essere competitivi. Se hai il passo giusto nella Sprint puoi fare bene anche nella gara lunga. Oggi la partenza è stata meno esplosiva, quando mi sono avvicinato alla testa della classifica ho perso del tempo dietro a Di Giannantonio, ma da quel punto in poi ho continuato ad avvicinarmi, ho il visto che il passo era buono".

Gli ultimi giri sono stati davvero combattuti e la tensione è salita alle stelle, c'è ancora spazio per divertirsi?
"Per me si è trattato di un momento breve rispetto a chi stava davanti, l'adrenalina si fa sentire ma come dice Martin quando sei davanti i giri sembrano non finire mai, ma penso abbia gestito davvero bene la gara".

All'ultimo giro c'è stato il sorpasso su Pecco.
" Mi aspettavo che Pecco avrebbe contrattaccato su Martin negli ultimi giri, l'ho visto aggressivo come a Jerez ed aveva il passo per farlo, ma non è successo e così ho deciso di provare io ad attaccarlo alla nove. In quella curva sono molto forte e sapevo di avere margine per potermi muovere come volevo, è uno di quei punti in cui senti di poter correre un rischio in più e perdere meno se sbagli. Nel complesso sono contento di essere stato in grado di lottare con le altre Ducati, è stata una gran gara".

Ieri avevi detto che una partenza col serbatoio più carico avrebbe reso le cose più difficili, ma nonostante questo hai rincorso le due GP24. Hai avuto modo di osservare cosa hanno queste moto in più della tua?
"Oggi è stata una partenza buona, ho ripreso alcune posizioni, ma alla curva 3 sono andato leggermente largo e non sono riuscito ad inserirmi. Da lì ho costruito la mia gara passo dopo passo. Quando ho raggiunto Bastianini ho notato che la GP24 ha una ottima accelerazione in uscita di curva 8, è dove perdevo di più, mentre sul rettilineo eravamo abbastanza simili come prestazioni. Quindi alle curve 7 ed 8 perdevo qualcosa, ma ero forte in altri punti, come nella curva in cui ho superato Pecco. Difficile dirlo però senza aver provato la GP24", aggiunge sibillino lo spagnolo.

Quanto hai dovuto sacrificare in termini di prestazioni per risalire la classifica?
"Ovviamente partire 13° ha penalizzato molto la gara, ma siamo riusciti a metterci una pezza questa volta. Dico questa volta perchè magari la prossima sarà più difficile. In questo weekend abbiamo imparato molto, abbiamo fatto una modifica al venerdì e ci siamo trovati in ritardo sul setup della moto al sabato in termini di elettronica. La prima volta che ho avuto delle ottime sensazioni sulla moto è stato nella Sprint. Martin e Pecco sanno essere veloci sulla Ducati sin da subito e sanno bene di cosa hanno bisogno durante il weekend. Forse con una partenza migliore avrei potuto sfruttare di più le gomme e sarei arrivato meno stanco a fine gara ma per me è questo secondo posto è già un risultato che mi soddisfa".

Dove pensi che potremmo vedere la tua prima vittoria, forse sul circuito di casa?
"A Barcellona ne dubito, è uno dei miei peggiori circuiti, ma mai dire mai. Se continueremo a lavorare bene in questo modo confido che la prima vittoria arriverà, ma non deve diventare un'ossessione. Per lottare con questi piloti bisogna essere perfetti sotto tutti gli aspetti. Mi riferisco alla qualifica, può capitare di salvare un fine settimana iniziato male, ma non succede ad ogni Gran Premio, quindi sarà importante evitare quel tipo di errori".

A che punto senti di essere arrivato con l'adattamento a questa Ducati?
"Penso che ora sia buono, ma non è ancora abbastanza per la vittoria".

Nei giorni scorsi hai parlato di avere un piano.  E' un piano che si sta svolgendo bene, dal tuo saluto alla Honda all'adattamento alla Ducati, ai podi che stanno arrivando.
"Penso che l'effetto sia sotto gli occhi di tutti, si nota la differenza quando uno sta soffrendo e quando uno invece si sta divertendo. Credo che il piano stia dando i suoi frutti ed ora mi sto divertendo".

Ducati non ha ancora preso una decisione in merito alla seconda moto nel team ufficiale, questo risultato ti porta un po più vicino ad ottenerla?
"Sinceramente nel 2025 non mi importa la marca od il colore, voglio avere l'ultima evoluzione della moto in campo, perchè se vuoi lottare per il mondiale hai più possibilità di riuscirci".

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