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Max Verstappen non sbaglia un colpo e fa sua anche la Sprint Qualifying di Miami in vista della mini-gara di sabato. Il pilota Red Bull ha fatto sfogare le due McLaren nel Q1 e nel Q2, per poi tirare fuori il solito coniglio dal cilindro al momento opportuno.
Grazie al crono di 1’27”641 il campione in carica ha beffato di un solo decimo Charles Leclerc, protagonista di un errore alla curva 8 nella prima parte di sessione che ha rischiato di metterlo subito fuori dai giochi. Invece il monegasco della Ferrari ha finito per essere più incisivo anche dell’altro portacolori della Red Bull Sergio Perez, costretto così a scattare dalla seconda fila.
Il vero miracolo di giornata lo ha compiuto Daniel Ricciardo su Racing Bulls, ad appena quattro decimi dall’olandese. Dopo un avvio di stagione tribolato per l’australiano questa potrebbe essere l’occasione giusta per il riscatto. Quinto tempo per l’altra Rossa di Carlos Sainz, davanti alla MCL38 di Oscar Piastri. Il corridore di Melbourne ha mancato per poco una collisione con la Sauber di Valtteri Bottas che precedeva lenta davanti a lui. Per questo episodio i due sono stati messi sotto investigazione dai commissari.
Segue la coppia Aston Martin con Lance Stroll di pochi millesimi più veloce di Fernando Alonso. Solamente nono uno dei mattatori del turno Lando Norris. Chiude il gruppo dei dieci la Haas di Nico Hulkenberg. Da segnalare la debacle della Mercedes fuori al Q2 con entrambe le guide. George Russell si è infatti dovuto accontentare dell’undicesima piazza e Lewis Hamilton della dodicesima.
Queste le parole del poleman al traguardo: “E’ stata davvero dura, in particolare l’ultima fase. Non riuscivo proprio a far funzionare le gomme. Con le soft non sono stato in grado di migliorare il mio tempo, ma è andata bene lo stesso. Complessivamente non posso dire di essermi divertito. Nelle libere al volante ero a mio agio ed ero sicuro che avrei potuto dire la mia al pomeriggio, ma poi una volta in qualifica le sensazioni sono cambiate. Non so cosa sia successo agli altri e perché lo stesso Piastri non sia stato capace di insidiarmi”.
