I quattro giorni di test fra Valencia e Jerez hanno avuto un’importanza relativa per Aprilia. Il grosso del lavoro è a Noale, dove gli ingegneri sono al lavoro per dare gli ultimi ritocchi alla RS-GP 2020. È una corsa contro il tempo per averla pronta per i test di Sepang fra un paio di mesi. Il direttore tecnico Romano Albesiano l’ha definita “una rivoluzione” e Aleix Espargarò conferma le sue parole.
“In Malesia avremo almeno una moto a testa, il progetto sembra molto promettente. È molto diverso dall’attuale” spiega il pilota spagnolo.
Hai già un’idea della nuova moto?
“Certo, ne ho parlato con Romano e penso che abbia avuto delle buone idee, era necessaria una rivoluzione perché eravamo arrivati al limite della moto attuale. Non so se si vedrà anche all’esterno, ma all’interno cambierà tutto: soprattutto il motore, poi il telaio, l’elettronica e la posizione di guida. Praticamente sarà diversa ovunque”.
Andrai a Noale nell’inverno?
“Sicuramente, abbiamo un programma preciso. La speranza è di potere provare la nuova moto prima dei test in Malesia, anche solo su una pista di un aeroporto. I tempi sono molto stretti, il mese di dicembre sarà cruciale”.
Avere una sola moto a Sepang sarà un problema?
“Averne due sarebbe meglio, ma il problema è il tempo. Comunque saremo già in pista con i collaudatori, quindi avremo tempo per provarla”.
Tu e Iannone siete concordi sulla direzione da prendere?
“Al 99% soffriamo degli stessi problemi, quindi spingiamo nella stessa direzione. Continuare con lui anche il prossimo anno sarà un vantaggio, come metodo di lavoro mi ispiro a Dovizioso”.
Perché?
“Andrea è il mio pilota preferito nel paddock, sia come persona che per il suo metodo di lavoro. Tutti parlano di Marquez e Valentino, ma quello che ha fatto Dovi è impressionante. È salito su una Ducati non competitiva e l’ha portata alla vittoria, nel suo box sono passati diversi piloti, da Iannone a Lorenzo, e gli è sempre stato davanti in campionato. Per me è un riferimento, riesce a essere sempre equilibrato e vorrei essere come lui… a volte mi arrabbio troppo (ride)”.
Quindi vorresti fare con Aprilia quello che gli è riuscito con la Ducati?
“Esattamente, vorrei portarla sul podio. L’unico problema di Andrea è che si sta confrontando con il migliore pilota della storia, arrivare 2° è come vincere il titolo”.
Cosa ha portato Rivola all’interno del box?
“Logicamente non è ancora riuscito a fare tutto quello che vorrebbe perché per lui la MotoGP è un mondo nuovo e deve conoscerlo. Però sono arrivati più ingegneri negli ultimi mesi che negli ultimi anni, si sono unite a noi 6 persone e questo mi rende ottimista”.
Il metodo della Formula 1 può essere importato in MotoGP?
“Massimo ci sta provando, ora ci sono maggiori organizzazione e comunicazione all’interno del box”.
Aprilia è una sorta di Davide contro Golia se confrontata, a esempio, con Honda. Le risorse sono sufficienti?
“Fino a ora non è stato così, ci è mancato qualcosa e lo hanno dimostrato i risultati in pista, ma è anche vero che siamo in MotoGP da soli 5 anni. Aprilia è piccola ma il Gruppo Piaggio e molto grande, dobbiamo fare vedere in pista quello che valiamo”.
Sei pronto a continuare ad impegnarti?
“Assolutamente, so che ci saranno problemi all’inizio con la nuova moto ma ho voglia di migliorare. Sono il primo a essere molto critico, soprattutto nei confronti di me stesso. Però voglio continuare con questo progetto, il mio primo obiettivo è rinnovare il contratto con Aprilia per altri due anni, fino al 2022”.