Operazione nostalgia: Motobi con Jir

Lo storico marchio, oggi in mani austriache, sceglie il team di Montiron in Moto2


Il 2010 è l'anno dell'operazione nostalgia. Dopo la Lambretta in 125 ecco riapparire un altro marchio storico del motociclismo, la MotoBi. A portare nel mondiale della nuova classe di mezzo questo marchio saranno Mattia Pasini e Simone Corsi del team Jir.

Oggi il marchio MotoBi è di proprietà della MTL, una società austriaca che sta commercializzando con lo storico marchio in Europa una gamma di scooter e di ATV, soprattutto in Germania, Austria e Italia.


Per Gianluca Montiron, patron del team, si tratta di un importante partnership, per una moto che tutto sommato deriva dalla TSR, ma che sta sempre di più cambiando nella factory Jir di Castelletto di Branduzzo.


Le moto che stanno utilizzando i due italiani ai test di Jerez, recano dei vistosi richiami all'Italia, nonostante la provenienza in gran parte giapponese delle componenti utilizzate.


"Non è così strano - precisa Montiron - la moto sta cambiando molto proprio in Italia. Siamo investendo molto nello sviluppo e contiamo di vedere dei risultati già qui a Jerez, prima di partire per il Qatar. Alla TSR abbiamo ordinato i telai, ma stiamo adattando la moto alle nostre esigenze con il fondamentale aiuto di Jan Witteveen e di Mauro Noccioli "(nella foto al lavoro sulla Jir di Pasini, ndr).


Pasini e Corsi, com'è la situazione al box?


"Ottima. Mattia sicuramente ha più pressione addosso rispetto a Simone che viene da un anno difficile in 125. Ma per me sono sullo stesso livello, mi aspetto molto da tutti e due. Per il momento la situazione è ottima, spero sia così tutto l'anno".


Corsi ha rischiato di rimanere a piedi, fino agli inizi di marzo non si sapeva dove potesse correre, poi siete arrivati voi, cosa è successo?


"Simone è un ottimo pilota sul quale si possono fare programmi a lunga scadenza. Noi avevamo iniziato delle trattative, ma l'ok è arrivato tardi, praticamente ai test di Misano. Ora l'importante è che Simone sia con noi".

Mattia Pasini è un pilota di esperienza, ma ancora non si è messo in mostra nei test, come mai?


"La nostra moto è giovane, per ora abbiamo avuto il bel risultato di essere stati i più veloci in termini di velocità massima a Valencia, ma dobbiamo ancora trovare una posizione ideale in sella per i piloti. Quello che ci fa ben sperare è che la TSR sta continuando anche lei lo sviluppo del telaio in Giappone, la settimana scorsa hanno girato a Motegi con tempi veramente interessanti con motore standard e kit HRC, frizione Suter e gomme Dunlop. Noi stiamo lavorando su molte componenti che realizziamo in casa, tra queste c'è anche la carena che è quasi definitiva".


Nella carena c'è a prima vista una differenza con tutte le altre Moto2, la presa d'aria che non c'è...


"Siamo sicuri che aereodinamicamente, la presa sulla carena sia un limite. E abbiamo avuto la conferma con i risultati riguardo le velocità massime viste a Valencia. La nostra presa d'aria è tra il cannotto di sterzo e il radiatore e funziona benissimo".

 

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