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MotoGP, Morbidelli: "Liberty Media? Bisogna imparare a raccontare meglio i GP"

"Positivo il loro ingresso. In F1 hanno fatto bene. La MotoGP è incerta e spettacolare, per questo sarebbe importante parlare anche di chi non arriva davanti. Il mio appuntamento con la vittoria? Arriverà. La voglio e ho team e moto giusti"

MotoGP: Morbidelli:

Il 2024 di Franco Morbidelli è cominciato in salita. Il brutto incidente occorsogli durante i test della SBK a Portimao lo scorso inverno, sfruttati per prendere dimestichezza con la Ducati dopo cinque stagioni trascorse in sella alla Yamaha,  ha influenzato e non poco il suo avvio di campionato, tanto da occupare per il momento la 20esima posizione con appena 20 punti. Un andamento decisamente poco soddisfacente che però non lo sta impensierendo. 

"Sto iniziano ad essere veloce. Ad esempio ad Austin sono riuscito ad entrare subito nel Q2. Questo anche grazie alla squadra che mi ha aiutato - ha spiegato a Motorsport.com - La Desmosedici è probabilmente la miglior moto in griglia o quando non lo è si dimostra in grado di lottare per esserlo. Sono dunque molto fiero di guidarla. Ad oggi il mio divario dai più forti è tra i due e i tre decimi. Non male alla luce dei pochi chilometri percorsi".

Alla domanda se veda la vittoria in gara come un miraggio o come qualcosa di fattibile, l'italo-brasiliano ha replicato: "Non so fra quanto avverrà, ma mi sento in grado di arrivare davanti a tutti. Ne ho voglia e dispongo del materiale e del team giusti per riuscirci".

A proposito della MotoGP e del format che prevede Sprint Race e GP il romano di Tavullia ha asserito: "E' un Mondiale stellare, imprevedibile, con almeno 12 o 14 piloti che possono ambire al successo. Troppe corse da disputare? Al contrario, i miei amici sono contenti e anche il pubblico, per cui mi fa piacere".

Per concludere un pensiero sull'ingresso di Liberty Media quale promoter della serie. "In F1 hanno fatto un grandissimo lavoro sotto ogni punto di vista, specialmente della comunicazione. Vedremo come andrà da noi e se noi protagonisti saremo chiamati ad un impegno extra. Una docu-fiction sulla classe regina? Ciò che conta sono i duelli in pista. Bisogna imparare a raccontare bene quelli e non concentrarsi solo sulle prime posizioni. Adesso ad esempio nel retro-gruppo troviamo un campione del mondo come Fabio Quartararo. Durante un Gran Premio succedono tantissime cose e questo è molto bello".

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