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MotoGP 2024: 10 motivi per non vedere l'ora che il mondiale riparta

Ce n'è uno su tutti: un fuoriclasse che ha messo la sua testa sul piatto, ma la prossima stagione si presenta veramente ricca di interesse come non mai. I prossimi test in Malesia ci diranno molto, ma non tutto. Le sfide che piloti, team e case dovranno affrontare sono molteplici

MotoGP 2024: 10 motivi per non vedere l'ora che il mondiale riparta

Lo si dice tutti gli anni: il prossimo sarà incredibile, ma nel caso del 2024 è terrbibilmente vero. Ecco i 10 motivi per seguire la MotoGP nel 2024

Marc Marquez ha fatto 'all in'

Non c’è ombra di dubbio che a cominciare dai test di febbraio a Sepang il mondo della MotoGP non veda l’ora di scoprire il potenziale dell’otto volte iridato sulla Ducati. Fanatici o detrattori che si sia, la curiosità di vederlo in azione sulla miglior moto dello schieramento è enorme. Chi dice che avrebbe avuto più coraggio a rimanere in Honda, non ha capito niente. Marquez ha messo sul piatto 8 mondiali e dovesse fallire il tonfo sarebbe enorme. Grande abbastanza da farlo smettere. Secondo noi non accadrà.

Ducati: dovrà correre in difesa, ma dei suoi grandi talenti!

Cosa può fare ancora di meglio la Ducati dopo aver vinto il mondiale piloti, quello marche ed aver piazzato Bagnaia, Martin e Bezzecchi sul podio finale? Semplice, rintuzzare gli assalti di KTM ed Aprilia e, si spera, qualche rivincita di Honda e Yamaha. Ancora più importante dovrà difendere i suoi asset principali: Gigi Dall’Igna, Pecco Bagnaia, Jorge Martin, Marco Bezzecchi ed Enea Bastianini dalle sirene della concorrenza. Qualcuno cadrà nella rete, non c’è dubbio. Probabilmente un intero team.

Pecco Bagnaia insegue la vera gloria

Dovrà difendere il secondo titolo consecutivo e puntare al terzo, roba che nel recente passato è riuscita solo a Kenny Roberts, Wayne Rainey, Mick Doohan, Valentino Rossi e Marc Marquez. E se ci spingiamo più lontano possiamo aggiungere i nomi di di Geoff Duke, John Surtees, Mike Hailwood e Giacomo Agostini. Capita l’antifona?

Jorge Martin e Enea Bastianini: niente più scuse, o valere o volare

Uno parla molto ed è molto veloce, l’altro parla poco e non va piano. Per entrambi il 2024 sarà un anno decisivo, per affermarsi…o cambiare. Sono ormai troppo ingombranti per rimanere tutti in Ducati. Ci rimarranno se domineranno o quasi o, nel peggiore dei casi, si batteranno sino alla fine. Ne rimarrà solo uno. O forse nessuno dei due.

Marco Bezzecchi: la grande attrazione

Chiacchiera fuori dai denti ed è veloce, tanto. E’ una proprietà bollente della VR46, ma piace molto anche a Ducati, che però non ha posto per tutti. Per lui il 2024 è decisivo, anche perché o si guadagnerà la Rossa ufficiale o l’attrazione della Yamaha, che deve conquistarsi una seconda squadra, sarà troppo forte per resistere.

KTM, soffre il gran rifiuto di Ezpeleta

In poco tempo si sono conquistati l’attenzione della MotoGP e i suoi vertici parlano molto ma non sembra abbiano ancora tutto il peso politico che meritano, per quello che stanno facendo nel motociclismo, in tutte le classi. Non hanno ancora il bomber che gli serve, anche se Brad Binder non è da sottovalutare, La loro più grande sconfitta nel 2023 non è avvenuta in pista, ma fuori, quando Ezpeleta gli ha rifiutato il terzo team. Però hanno tenuto Acosta, una scommessa.

Aprilia: è tutto sulle spalle di Rivola. Forse non basta

Massimo Rivola ha molti meriti, avendo rivitalizzato lo spirito vincente di cui Aprilia ha sempre avuto inesauribili scorte. Poi ha inserito nel team elementi tecnici che, specie dal lato aerodinamico, addirittura hanno creato imitatori. Il 2024 sarà fondamentale perché a questo punto Aleix Espargaró e Maverick Vinales non bastano più. E poi Massimo deve smettere di lamentarsi e far crescere Aprilia anche economicamente (leggi sponsor di peso e di immagine). Perché se è vero che la Rossa ha l’Audi alle spalle, lui ha la Piaggio. E dal punto di vista marketing la Ducati è avanti anni luce.

Honda deve riscoprire lo spirito del mitico Soichiro

I colossi si sa sono potenti, ma lenti. La Honda deve scrollarsi di dosso tutta la zavorra accumulata negli anni e tornare ad essere ciò che è sempre stata: una azienda innovatrice nata dallo spirito visionario di Soichiro Honda. Deve ritrovare nei suoi ranghi un management coraggioso, quello che ha sempre avuto nel passato. Nel 2024 deve dimostrare di essere in procinto di sferrare un colpo di maglio sul mondiale, per riconquistare i migliori piloti. Partire dal coraggio dimostrato di Luca Marini scegliendola per ritrovare il suo.

Yamaha la più europea delle giapponesi ha bisogno di un leader

Scelte politiche sbagliate hanno isolato la casa di Iwata che per anni è stata il perno del motomondiale. Per lei il 2024 sarà cruciale: deve convincere Quartararo a restare, conquistarsi una seconda squadra. Non può farcela con il management attuale. Ci vuole un conducator che la faccia risorgere. Un passaggio di consegne che forse è già nell’aria.

Dorna la ricerca di nuovi eroi non deve far dimenticare le basi

Un po’ in ritardo, ma ha capito che il motociclismo ha bisogno di eroi e che quello vecchio, Valentino Rossi, o i suoi imitatori, non potevano bastare. Così ha buttato nel calderone tante novità, troppe e mal assortite, copiando peraltro a mani basse dalla Superbike. Per fortuna la MotoGP è robusta ed ha resistito al peso degli errori. Ma i piloti hanno patito. Il 2024 dovrà essere necessariamente più equilibrato. Il rischio di mantenere troppo a lungo l’attuale regolamento è altissimo. Lo spettacolo si fa fra tre, quattro piloti al massimo, non fra 22 tutti entro mezzo secondo. E basta con la corsa alla MotoGP dalle altre cilindrate: questa idea è stata un nonsenso che ha svuotato Moto3 e Moto2 facendole sparire dai media.

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