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Bagnaia sotto assedio, Ducati in ansia: non serve aspettare Marquez nel 2024

Il successo di Martin nella Sprint di Mandalika gli regala, dopo il quartro successo consecutivo, la testa del campionato a +7 su Pecco. Veramente dobbiamo aspettare l'arrivo di Marc il prossimo anno per vedere gli ufficiali sotto pressione?

Bagnaia sotto assedio, Ducati in ansia: non serve aspettare Marquez nel 2024

Qualche considerazione è necessaria dopo la gara Sprint di Mandalika nella quale Martin si è preso, di forza, la testa del campionato vincendo con discreto margine su Marini, ma soprattutto relegando a oltre cinque secondi il rivale Bagnaia, solo ottavo, che ha incassato anche la prima sconfitta dell’anno dal compagno di squadra Enea Bastianini.

Ora Pecco a 7 punti di svantaggio dallo spagnolo della Pramac e 49 di vantaggio sul terzo, Bezzecchi che con il terzo posto alle spalle del gemello del team VR46, con una frattura recente della clavicola ha dimostrato di non aver assolutamente perso la speranza di una rimonta.

Possibile perché mancano ancora 5 Gran Premi e 5 gare Sprint alla conclusione del campionato e la gara di oggi dimostra che di avversari Bagnaia ne ha non solo nella ristretta rosa dei pretendenti al titolo.

Se infatti oggi Brad Binder è stato travolto da Aleix Espargaro ed è ormai a -127 punti dalla vetta chi può dire che non sarà un avversario tosto in una delle restanti gare?

Per non parlare della coppia della Aprilia, che al di là dell’incostante Aleix Espargarò e di Vinales che sembra destinato a non concretizzare mai il risultato, è comunque una minaccia reale.

Per non parlare, ovviamente di tutti gli altri Ducatisti che, a questo punto, remano compatti contro il campione del mondo, tutti peraltro, con ben poco da perdere e affamati di successi. A partire da Bez, ovviamente, ma oggi anche Luca Marini ha dimostrato di meritare una vittoria.

Per non parlare di un supermotivato Andrea Di Giannantonio che a Mandalika ha centrato il miglior risultato dell’anno e combatte per qualcosa di più importante della classifica di iridata: addirittura per la sua sopravvivenza all’interno della MotoGP.

Per il romano il piazzamento vale oro in un momento in cui la Honda sta valutando a chi affidare la quarta RC213-V ancora libera. Che sia nel team Repsol o in LCR.

Sul circuito di Mandalika ha fatto la sua figura anche Fabio Quartararo, redivivo con il quinto posto alle spalle di Vinales che, come dicevamo, aveva iniziato benissimo, contrariamente alla sua storica incapacità di prendere rapidamente i giri al via, ma è poi calato nel finale.

Come si mette dunque per Pecco Bagnaia? Come afferma ripetutamente Jorge Martin la pressione è tutta su di lui, caposquadra del team ufficiale che al momento è addirittura terza nella classifica dei team con ben 131 punti di distacco dalla squadra satellite Pramac che se la deve vedere con la VR46, staccata di 74.

Ci è parso di vedere un certo nervosismo, oggi, all’interno del box rosso, anche se il mondiale marche è saldamente nelle loro mani con addirittura 9 ‘cappotti’ su 15 gare disputate. Dove per cappotto si intende vittoria di una Ducati sia nel Gran Premio tradizionale che nella Sprint.

Certo, ci sono ancora ben 210 punti a disposizione, c’è tutto il tempo per una rimonta e Bagnaia batte ancora Martin per cinque vittorie in Gran Premio a tre, lo stesso numero di successi di Bezzecchi, ma quest’anno c’è anche la gara Sprint…

Ed è dal GP di San Marino che Jorge non ne sbaglia una. Quattro vittorie consecutive, sei in totale. Se Pecco vuole portarsi a casa questo secondo titolo deve fermare il compagno di marca. Subito. Direi che non bisogna aspettare l'arrivo di Marc Marquez, oggi vittima dell'ennesima scivolata di anteriore, nel team Gresini nel 2024 per affermare, con Gigi Dall'Igna, che è compito del team ufficiale gestire adeguatamente tutti questi talenti!

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