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La mela non cade lontana dall'albero: Marquez era il sogno di Fausto Gresini

Ci pare di vederlo il volto di Fausto sorridente. Ci siamo persi tutte le confidenze, le arrabbiature - era uno incazzoso, Gresini - ma fortunatamente nel suo team lo spirito di Fausto è vivo

La mela non cade lontana dall'albero: Marquez era il sogno di Fausto Gresini

Ci sembra di sentirla la voce di Fausto: "lo vedi, ce l'ho fatta. E' stato tutto un susseguirsi di coincidenze. Un segno del destino".

Me lo avrebbe detto, Gresini, con quella sua voce bassa, inclinando la testa da un lato, mostrandomi qualcosa nell'aria puntando il dito indice, come faceva sempre quanto stava per dirti qualcosa di importante. Qualcosa che voleva che tu capissi, al di là del significato intrinseco del fatto.

Ci siamo persi il sorriso solare di Fausto accanto a Marc, le sue parole, l'enorme soddisfazione che gli avremmo visto negli occhi. Ma non ci siamo persi un fatto storico come Marquez, otto volte campione del mondo, che decide di firmare per un team privato, ancorché onusto di gloria e di titoli iridati. Un team capitanato da un campione vero e da un manager sopraffino che ha saputo, nel corso degli anni gestire fuoriclasse, con guanto di ferro in un polso di velluto, lasciandoli liberi di essere sé stessi, pur facendoli esprimere al cento per cento delle proprie potenzialità.

Quando Alex, il fratello minore di Marc ufficializzò l'ingresso nel team Gresini disse a tutti che non avrebbe scambiato alcuna informazione con 'Magic', ma ha mentito. Devono avere parlato i due, ed a lungo e da lì è partita l'idea di questa comunione.

Un anno solo, ufficialmente, durerà questo sogno perché Paolo Campinoti e la Pramac, ovviamente imbeccati dalla Ducati, non sono riusciti ad ottenere dall'otto volte iridato la promessa di un matrimonio più lungo. Nadia Padovani e Carlo Merlini sono stati più lungimiranti, perché quando ci si sposa chi può dire quale sarà la durata del matrimonio? Chi può misurarne la durata?

Alla fine del 2024 Marc Marquez sarà un battitore libero, sul mercato, un free agent, come dicono gli anglosassoni e sono tutti già a fantasticare di un ritorno alla Honda o di un passaggio alla KTM. Ma chi può dire che, invece, Marc possa decidere di restare lì, nel team che lo ha accolto, ed ha accolto le sue condizioni in un momento particolarmente difficile della sua carriera?

Marquez ha avuto tanto dalla Honda, ma ha dato egualmente tanto, non solo in termini di risultati. E il fatto che il matrimonio non sia terminato con l'acredine che contraddistinse il divorzio Rossi-HRC, qualcosa significa. I giapponesi tengono moltissimo al comportamento e se è vero che ci può essere stata una frangia dell'HRC che ha maldigerito la decisione del fuoriclasse, secondo noi c'è stato anche chi ha capito. Altrimenti il divorzio non sarebbe stato consensuale. Le strade si sarebbero separate più bruscamente.

Comunque: è andata. Brava Nadia e bravo Carlo, con il tuo essere presente ma spesso invisibile. Ci pare di vederlo il volto di Fausto sorridente. Ci siamo persi tutte le confidenze, le arrabbiature - era uno incazzoso, Gresini - ma fortunatamente nel suo team lo spirito di Fausto è vivo.

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