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MotoGP, Zarco: “È la base della Honda che ci impedisce di andare forte”

“Sembra assurdo dirlo, ma la base della RC213V non ci permette di piegare e girare in curva e se provo a compensare con il fisico ho dolore all’avambraccio. Potrebbe essere un errore di aerodinamica, ma ci stiamo lavorando”

MotoGP: Zarco: “È la base della Honda che ci impedisce di andare forte”

Il 12° posto nel GP di Francia non è probabilmente il risultato che Johann Zarco avrebbe voluto conquistare davanti al suo pubblico, ma è senza ombra di dubbio il massimo a cui il transalpino poteva ambire questo fine settimana in sella alla RC213V del team LCR. Nonostante i costanti sforzi compiuti dalla Honda i suoi piloti continuano a faticare sensibilmente, come si è visto anche questo fine settimana sul circuito Bugatti. Un’altra trasferta poco redditizia per la Casa dell’Ala, capitanata dal due volte campione della Moto2 sia nella Sprint che nella gara lunga, che è fruttata a Zarco un piccolo bottino di quattro punti.

“Non c'è stata alcuna sorpresa. Sono arrivato a 24 secondi dal vincitore, ma in 27 giri, quindi prendendo meno di un secondo a giro. È per questo che si può sempre dire a sé stessi che una piccola cosa può fare una grande differenza. Ma è la base di questa moto che ci impedisce di andare veloce, che ci impedisce di piegare e di girare in curva. Sembra assurdo dirlo, però è la realtà ha detto a Canal+ Johann, che spera di fare progressi nel fine settimana del Mugello: Potrebbe trattarsi di un errore sotto al profilo dell’aerodinamica, ma ci stiamo lavorando. Mercoledì in Italia faremo dei test, che dovrebbero essere un bene. Avremo due giorni per riprendere fiato. Non so cosa proveremo, perché alla fine non ho bisogno di saperlo. Conoscerò l’intero programma del test martedì sera e questo mi basta”.

Nonostante qualche aspetto positivo, le difficoltà in gara non sono mancate per Zarco, anche a livello fisico

“In questa gara e nel fine settimana in generale, il lato combattivo c’è stato. Riesco a lottare e a cambiare qualcosa nella mia guida per cercare di sfruttare meglio la moto, ma poi in gara è dura perché non riesco a tenere il passo dei piloti davanti a me. Ci provo davvero, ma quando cerco di compensare fisicamente, ho dolore all’avambraccio destro - ha spiegato - Comunque è stato operato, va tutto bene, non si tratta di sindrome compartimentale, ma a continuare a forzare si irrigidisce. Man mano che vai avanti, ti dici: ‘dai, resisti, resisti, forse andrà meglio a fine gara con un po’ di carburante in meno’, però avevo un po’ meno grip rispetto a sabato ed è questo che mi ha impedito di stare davvero con Mir, Oliveira e Fernandez, che erano davanti a me”. 

Stringere i denti fino alla fine ha comunque permesso al francese di concludere il weekend con qualche piccola soddisfazione. Approfittando anche della caduta di Joan Mir, che lo ha reso il primo degli alfieri Honda al traguardo del Gran Premio.

“Mir ha corso bene, riesce sempre a trarre qualcosa dalla gara lunga ed è stato bravo a fare una buona prestazione domenica, ma la sua caduta mi ha permesso di essere la prima Honda di questo fine settimana francese - ha osservato - Ho ottenuto qualche punto, con la soddisfazione di dire: ‘Ho dato il massimo e sono riuscito a mantenere la posizione’. La mia prima soddisfazione è quella di essermi tenuto dietro Nakagami e Fernandez. Non c’è sensazione peggiore per me di non finire una gara”.

A dare una spinta in più a Johann è stato soprattutto il calore del pubblico di Le Mans, accorso in massa per supportare i suoi beniamini per tutto l’arco del weekend. 

“In un fine settimana folle come questo ci si rende conto che vale la pena di essere un pilota francese a questo livello, perché il pubblico è davvero benevolo con noi. Quello che ci ha dato questo fine settimana è stato unico, ancora di più rispetto a prima, anche se non eravamo davanti. Mi hanno detto solo cose positive, come :‘vai avanti, funzionerà’, e questo mi fa piacere - ha riconosciuto il 33enne - Torno dal fine settimana a Le Mans con una buona energia, la voglia di allenarmi e di guidare la moto, perché sto facendo progressi anche a livello personale. È chiaro che non posso mollare e questo fine settimana mi ha dato ancora di più questa sensazione e questa voglia di migliorare”.

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