Tu sei qui

MotoGP, Una poltrona per 3: i pro e i contro di Bastianini, Marquez e Martin

Ducati deve decidere chi affiancherà Pecco Bagnaia nel team ufficiale. I nomi in lista sono noti, ma la scelta non è semplice da prendere

MotoGP: Una poltrona per 3: i pro e i contro di Bastianini, Marquez e Martin

Il gioco è semplice: c’è un solo posto a disposizione e tre candidati per occuparlo. Non c’è quasi bisogno di specificare che stiamo parlando di quello nel team ufficiale Ducati, argomento preferito di discussione nel paddock e fra gli appassionati. Il trio di piloti in lizza ce lo ha confermato il direttore sportivo della Rossa Mauro Grassilli in una nostra recente intervista: “fondamentalmente i nomi in lista sono quelli di Bastianini, Marquez e Martin”. Gigi Dall’Igna ha poi commentato: “mi fa tremare le gambe il pensiero di scegliere fra di loro”. Ci sono qualità e abbondanza, ma non si può fare contenti tutti e il tempo scorre. A Borgo Panigale si sono dati tempo fino a metà giugno, dare l’annuncio al Mugello sarebbe ideale.

La caccia a quella sella è aperta da tempo e ognuno ha le sue buone ragioni per volerla. Enea, dopo essersela già guadagnata, non vuole lasciarla; Jorge pensa di essersela meritata con i risultati dello scorso anno e quelli dell’inizio di questo; Marc ha lasciato la Honda per una seconda vita (per ora vincendo la scommessa) e non è tipo da rimanere in un team satellite. Scegliere non sarà facile, perché ognuno di loro hai i propri pro e contro.

La continuità più che la velocità premia Bastianini

Bastianini rappresenta la continuità. Il riminese era stato promosso in prima squadra dopo l’ottimo 2022, creando con Pecco, sulla carta, una coppia molto interessante. L’infortunio all’inizio dello scorso anno, però, gli aveva impedito di concretizzare il suo potenziale e - a dirla tutta - nemmeno il 2024 è partito alla perfezione. La costanza c’è (non è andato a punti solo nella Sprint a Jerez, gara in cui sono caduti ben 14 piloti per le condizioni), ma in termini di velocità pura è stato un passo indietro agli altri.

La Bestia, però, ha anche delle frecce nel suo arco. Senza dubbio, i rapporti con Bagnaia sono ottimi, fra i due non ci sono mai stati screzi e questo crea una bella armonia nel box, anche perché in rosso i due non si sono mai affrontati per giocarsi una vittoria. Inoltre c’è la questione economica, perché con tutta probabilità Enea è quello dei tre che si accontenterebbe dell’ingaggio minore.

Martin, il predestinato che non riesce a convincere

Martin sembrerebbe la scelta più ovvia. Lo spagnolo è un ‘prodotto’ della scuola Ducati (come Bagnaia e Bastianini, del resto), di quella politica tesa a puntare sui giovani nata nel dopo-Dovizioso. Come Pecco, Jorge si è fatto le ossa nel team Pramac, arrivando a giocarsi il titolo fino all’ultima gara lo scorso anno. Col tempo ha anche imparato a smussare i suoi angoli, anche se non del tutto (come ha dimostrato nel già citato GP di Valencia 2023).

Sulla sua velocità non ci sono dubbi, ma non tutto è rosa e fiori. Mediaticamente non è forte, nemmeno in Spagna, soffrendo la concorrenza dell’icona Marquez e dell’enfant prodige Acosta, rimanendo così in secondo piano. Inoltre, non è ben chiaro come si potrebbe integrare con Bagnaia. Ai tempi della Moto3 i due dividevano il motorhome, ma quel passato è ormai lontano.

Marquez, il sogno (forse) proibito

Ultimo nella lista, ma non nelle possibilità è Marquez. Inutile dire che in coppia con Bagnaia formerebbero un dream team, termine un po’ abusato ma anche appropriato in questo caso. Il vecchio e il nuovo uniti, 11 titoli mondiali (per ora) in due e una rivalità accesa, ma corretta. Una squadra del genere farebbe la felicità di tutti: sponsor, tifosi, media, organizzatore del campionato. Della velocità e della voglia di Marquez non c’è neanche bisogno di parlare, sono sotto gli occhi di tutti.

Quali sono allora le controindicazioni? Il campione spagnolo non è più un ragazzino (per gli standard della MotoGP, s’intende) e ha già compiuto 31 anni. Quindi il suo ingaggio cozzerebbe con la volontà di continuare a puntare sui giovani. Poi c’è il problema Red Bull, sponsor storico di Marquez, il quale sembra avere quest’anno messo una pezza all’ingaggio in ribasso nel team Gresini. Ducati è legata alla concorrente Monster e Marc dovrebbe rinunciare quindi al rapporto di vecchia data con la bibita dei due tori. Niente che non sia già successo in passato (Lorenzo aveva fatto il passaggio opposto quando aveva firmato per Honda), ma è un problema in più.

Articoli che potrebbero interessarti