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SBK, Jerez: Aegerter e Gardner chiudono al top il loro primo anno in Superbike

Il team GRT saluta il 2023 da miglior squadra indipendente, grazie alla crescita dei suoi portacolori. Aegerter: “Abbiamo lavorato sodo per salire sul podio e ho dimostrato di poter stare con i migliori”, Gardner: “Inizio complesso, ma ora capisco meglio moto e team”

SBK: Jerez: Aegerter e Gardner chiudono al top il loro primo anno in Superbike

Si è conclusa con un acuto la stagione del team GYTR GRT Yamaha, che a Jerez ha firmato il suo miglior weekend del 2023, conquistando il titolo di miglior team indipendente del campionato, con il quarto posto nella classifica a squadre. 

Un risultato che il team ha voluto dedicare alla memoria del suo fondatore e direttore sportivo, Mirko Giansanti, scomparso lo scorso mese di agosto. E che è stato reso possibile dalla crescita compiuta dai suoi due portacolori Dominique Aegerter e Remy Gardner, giunti all’ottavo e nono posto in campionato, dopo aver siglato le proprie migliori performance dell’anno in Andalusia. 

Proprio sulla pista dedicata ad Angel Nieto, dove si svolgerà la prima sessione di test 2024 nelle giornate di martedì 31 ottobre e mercoledì 01 novembre, il nativo di Rohrbach è riuscito infatti a ottenere il suo primo podio nella categoria, chiudendo secondo in Superpole Race e poi terzo in Gara 2. Poco più indietro Gardner, che nell’ultima gara della stagione ha eguagliato il suo il suo miglior risultato in WorldSBK, ottenendo la quarta posizione nonostante una condizione fisica compromessa da una caduta in Gara 1. 

Aegerter: “Ho dimostrato di poter stare con i migliori piloti della SBK”

“Questo è stato il mio miglior weekend e chiudere ottavo la mia stagione da rookie in SBK, con 163 punti, è veramente incredibile. Il mio obiettivo era quello di salire sul podio dopo metà stagione e ci siamo riusciti”, ha affermato Aegerter al termine del Round a Jerez. Il punto più alto della stagione dell’esperto pilota svizzero, approdato tra le derivate di serie dopo essersi imposto per due anni consecutivi in Supersport. Conquistando contestualmente il titolo nella Coppa del Mondo di MotoE nel 2022.

“È fantastico aver conquistato il mio primo podio nel Mondiale SBK. Abbiamo lavorato duramente con tutto il team per riuscirci. Non è stata una stagione semplice. Abbiamo cominciato abbastanza bene, poi ho avuto dei problemi di sindrome compartimentale e dolore alla spalla dopo un incidente a metà stagione (a Magny-Cours ndr.)” ha ammesso il rookie del team GRT, tracciando il bilancio della sua stagione: Non è facile quando ti trovi a essere competitivo subito alla prima gara in Australia, pensi di poter continuare cosi e poi devi fare i conti con la sfortuna. Mi hanno steso un paio di volte durante l’anno e abbiamo avuto un po’ di problemi tecnici, ma abbiamo concluso positivamente la stagione e adesso avremo i test e tre mesi di pausa in cui lavorare, per vedere cosa saremo in grado di fare. Abbiamo tenuto un buon passo a Jerez, ho dimostrato di poter stare con i migliori piloti della Superbike e spero che l’anno prossimo la fortuna sarà dalla nostra parte e riusciremo a essere ancora più competitivi e a provare a lottare come abbiamo fatto questo fine settimana. Questo sarà il mio obiettivo”. 

Le premesse per far bene ci sono tutte, ora che il due volte campione della classe Supersport ha iniziato a prendere confidenza con l’elettronica della sua Yamaha, trovando le giuste regolazioni per sfruttare al meglio il potenziale della sua R1.

“Essere secondo in Superpole Race mi ha tolto una bella pressione ed è stato fantastico battagliare con Bautista e Razgatlioglu anche in Gara 2 - ha ammesso Domi - Loro hanno una grande esperienza e anch’io ne ho, ma non ancora in SBK. Su diverse delle piste in cui siamo stati abbiamo fatto più fatica a mettere a punto la moto con l’elettronica, rispetto ai tracciati su cui avevamo effettuato dei test come a Jerez, dove eravamo già stati a inizio stagione e dove siamo partiti pronti e con un livello molto più elevato”. 

Proprio la mancanza di esperienza con la grossa cilindrata è stata uno dei principali ostacoli che si è trovato ad affrontare Domi, un po’ amareggiato dall’impossibilità di disputare più gare nel prossimo campionato.

“Quella di Jerez è una pista che conosco da 15 anni. È un bel tracciato e non so quanti giri ho fatto qui tra 125, Moto2, MotoE e Supersport! L’anno prossimo sarà di nuovo in calendario, ma è un peccato che ci siano poche trasferte oltreoceano - ha osservato - Dodici appuntamenti in una stagione non sono sufficienti per me, anche se è davvero tosta affrontare tre gare a weekend in Superbike”. 

Gardner: “L’inizio di stagione è stato complesso, ma adesso punto al podio”

Forse ancor più evidente di quella di Aegerter è stata la progressione di Remy Gardner in questo suo primo anno in Superbike. Il passaggio dalla MotoGP alle derivate di serie si è rivelato più complesso del previsto per il figlio d’arte australiano, che ha avuto diversi problemi con la messa a punto della sua R1, faticando a capire i feedback della moto e ciò di cui aveva bisogno per riuscire a essere veloce.

L’inizio di stagione è stato davvero complesso, ma adesso comincio a capire tutto molto meglio e anche ad avere più familiarità con il mio capotecnico e il resto della squadra. Porterò tutta questa conoscenza ed esperienza nella prossima stagione, in cui il mio obiettivo è quello di tornare su un podio che mi manca ormai da due anni”, ha chiosato il 25enne.

Dopo aver cominciato la stagione ai margini della Top 10, Gardner ha migliorato progressivamente e con costanza i propri risultati in sella alla Yamaha del team GRT, affacciandosi con costanza sulla Top 5 negli ultimi appuntamenti del campionato. Proprio per questo l’esordiente australiano non ha nascosto un pizzico di rammarico per non essere riuscito a onorare la sua crescita stappando il Prosecco sul podio di Jerez.

Sono un po’ deluso di non essere riuscito a salire sul podio, perché ci eravamo molto vicini in Gara 2 - ha ammesso Remy - In ogni caso, è stato bello chiudere positivamente l’anno e sia io che Domi vorremmo dedicare la vittoria del titolo di miglior squadra indipendente a Mirko, che purtroppo è venuto a mancare pochi mesi fa. Sono sicuro che sarebbe stato qui con noi a festeggiare”.

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