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Husqvarna Svartpilen 125 | Perché Comprarla... e perché no

La più piccola delle stradali svedesi non è la 125 che punta tutto sul look: la Svartpilen infatti offre contenuti e qualità da moto vera. Ecco come va e quali sono i suoi pregi e i suoi difetti

Husqvarna Svartpilen 125 | Perché Comprarla... e perché no

Le frecce nell'arco del marchio svedese continuano ad aumentare, ma nel segno della continuità: la Husqvarna Svartpilen 125 infatti ricalca il design minimalista firmato Kiska delle sorelle maggiori, con particolare attenzione alla 401 ma lo plasma su una moto dedicata ai più giovani e condensa in 15 CV stile, qualità e carattere.

Pregi e difetti

Sul telaio a traliccio in acciaio svettano i fianchi scolpiti, il serbatoio da 9,5 litri e le altre sovrastrutture spigolose, la coda mozzata, i cerchi a raggi da 17" e il grande faro LED. Highlights di una moto che o "la ami o la odi" ma che fa della qualità il suo marchio di fabbrica: tappo serbatoio in alluminio, dettagli giallo fluo a contrasto e leve regolabili sono solo alcune delle minuzie che la fanno sembrare più grande, insieme a un reparto ciclistico difficile trovare in una ottavo di litro: la forcella WP Apex da 43 mm e il mono infulcrato nel forcellone sono gli stessi delle 401: una dichiarazione d'intenti per una piccola che vuole fare le cose in grande. Lo strumento circolare con display LCD sul manubrio è un altro trait d'union della gamma, e risponde presente all'appello anche sulla 125. Da qui si hanno tutte le informazioni solite: velocità, giri,odometro, indicatore di marcia inserita con spia per il cambio marcia, orologio e in più dai tasti sul cluster si possono resettare i parametri o disinserire l'ABS al posteriore. A riprova della qualità svedese i blocchetti al manubrio, ben alloggiati e intuitivi, sono retroilluminati. Attenzione "da grande" anche per il motore: a testimoniarlo c'è il trattamento in NiCaSil con cui è stato rivestito il cilindro, per migliorare le prestazioni dei metalli e diminuisce l'usura. Per il resto il monocilindrico da un ottavo di litro, quattro tempi, bialbero con raffreddamento a liquido è quello che abbiamo conosciuto con la KTM Duke 125: un rapporto alesaggio-corsa di 58x47,2 mm, 15 CV a 9.500 giri e un picco di coppia di 12 Nm che arrivano a quota 7.500 e una compattezza che lo pone ai vertici del segmento. La trasmissione ha 6 rapporti con frizione e insieme alla presenza del contralbero garantisce buoni livelli di fluidità per la categoria. Naturalmente l'omologazione è Euro 5.

E' minuta e compatta, ma allo stesso tempo studiata per essere percepita come "una grande". La sella a 835 mm da terra restituisce un buon movimento delle gambe anche ai più alti, come me che sono 187 cm, il manubrio da scramblerina è largo il giusto e le pedane nella posizione ottimale per restituire una triangolazione morbida e di pieno controllo. Busto eretto, sella all'altezza giusta e una leva ottima garantita dal manubrio permettono infatti alla piccola Svartpilen di essere sottile non solo sul cavalletto, ma anche nel traffico, dove è facile sgusciare fuori dagli ingorghi e arrivare in pole al semaforo. I 146 kg a secco dichiarati sembrano molti meno una volta in marcia e diventa facile anche per i meno esperti prendere confidenza e agilità. Certo, i meno scafati potrebbero sentire il "brividino" su pavè e asfalto bagnato per le Pirelli Scorpion Rally STR di primo equipaggiamento, che assicurano però tenuta massima e non hanno il proverbiale effetto di "caduta" delle colleghe tassellate: così anche i più prudenti imparano presto a farci l'abitudine. Altra sfida per i neo-motociclisti di solito è quella del cambio: la Svartpilen 125 risulta un'insegnante ottimale visto che la frizione è leggerissima, i rapporti ben spaziati tra loro e gli innesti morbidi e precisi. E poi c'è il motore, che dopo i 2.000 giri inizia a diventare vivace, spinge bene ai medi e ha un'ottima ripresa. Per tenerlo sempre vivo non bisogna scendere sotto i 4.000 ma neanche tirargli troppo il collo, dove la spinta si spegne e iniziano le vibrazioni. Ma per questo viene in aiuto la spia con l'indicatore di cambiata sul ponte di comando. Nonostante il reparto granitico e sovradimensionato non risulta rigida e nemmeno goffa nell'affronare buche, rotaie del tram, tombini e insidie stradali varie di cui la nostra Roma è portatrice sana.

Telaio e sospensioni lavorano più che bene insieme e si capisce che l'accoppiata è vincente perché rodata anche sulle 401. La forcella WP Apex è rigida al punto giusto, copia bene le asperità ma permette di inserirsi in traiettoria in modo deciso, sfruttando così al massimo il motore, tanto da dare l'iniziale sensazione di chiudere un po' troppo la curva ma poi mostra di essere intuitiva e rapida in eventuali cambi di traiettoria. Certo, se si inizia a cercare la staccata diventa cedevole, ma non mi sento di fargliene una colpa visto cilindrata e destinazione d'uso. Il mono anche offre un bel sostegno e incassa colpi che altrimenti, vista la sella light, affaticherebbero non poco. Più che abbondante anche l'impianto frenante firmato ByBre, con il posteriore efficiente e intuitivo e l'anteriore che non lesina potenza d'intervento e modulabilità, pur avendo una prima parte d'escursione a vuoto sulla leva. Il limite genetico di una moto così attenta alla linea è il comfort: la sella infatti è abbastanza dura e la porzione dedicata al passeggero è risicata. Se su quest'ultimo aspetto ci si può fare poco, sull'accoglienza della seduta si può invece intervenire con le selle Ergo opzionali. Buoni invece i consumi, che permettono di percorrere quasi 300 km con i 9,5 litri di verde a disposizione nel serbatoio.

Quanto costa

Husqvarna Svartpilen 125 costa 5.510 euro. Chi vuole impreziosirla può guardare al ricco catalogo accessori: dallo scarico Akrapovic Slip on Line a 599 euro al cupolino FLyscreen a 199, passando per il parafango anteriore corto e la griglia di protezione del faro, che le aumentano il fascino scrambler, rispettivamente a 199 e 68 euro.

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