Rossi; un 1° posto bello come il Colosseo

AUDIO "Abbiamo avuto un'idea per il setup e ha funzionato, non succedeva da due anni"

Rossi; un 1° posto bello come il Colosseo

Forse la parola che descrive meglio Valentino Rossi alla fine dei test è: sollevato. Dopo la buona partenza in Malesia, gli ultimi due test avevano leggermente deluso le aspettative e dei ‘magnifici quattro’ lui era stato quello fuori dal podio virtuale. Ci ha pensato il sole di Jerez a baciarlo sulla fronte e a consegnargli dopo tanto tempo la testa della classifica. “Non ricordo da quanto non vedevo il mio nome in quella posizione. Devo fare una foto alla lista dei tempi, come un turista davanti al Colosseo, per poi appendermela in camera” gli viene facile la battuta.

E’ così importante questo primo posto?

Da una parte non lo è, ma dall’altra sì, perché è sempre un grande piacere essere davanti a tutti. Ma a parte la soddisfazione personale c’è anche quella tecnica: abbiamo fatto una grande modifica tecnica e ha funzionato”.

Dove siete intervenuti?

“Sulla posizione dell’anteriore, sulla forcella e anche sull’ammortizzatore posteriore. Sono molto contento perché dopo tre test ci è venuta un’idea e ha subito funzionato. Era due anni che non ci succedeva (ride). Ho iniziato la giornata con il setup standard, ma appena ho provato la seconda moto mi sono trovato meglio”.

Quali sono stati i miglioramenti?

In entrata in curva, in frenata e nella confidenza con la moto. Ma ci sono stati passi avanti anche nella costanza con la gomma usata. Con la prima ho fatto 28 giri, più della distanza di una gara, e ho avuto delle buone risposte”.

Hai adattato maggiormente la M1 al tuo stile di guida?

Stiamo lavorando su due fronti, uno è questo e l’altro è adattare la mia guida alla Yamaha. Per riuscire a sfruttarla al 100% devo ancora migliorare in alcuni punti, come nella velocità di entrata in curva. Dobbiamo continuare a lavorare in questa direzione. Ma oggi sono riuscito a essere veloce come Lorenzo ed è già un bel risultato”.

Quindi la M1 è cambiata più di quando credevi in due anni?

La prima volta che ci sono salito ho subito scoperto che in Yamaha avevano lavorato molto sia sull’elettronica che sulla stabilità. Dobbiamo solo adattarci meglio l’uno all’altra”.

Hai già provato il nuovo telaio?

No, lo farò domani e abbiamo in programma anche una simulazione di gara se ci sarà bel tempo. Sono queste le due cose principali in programma

Questa sembra una pista amica per la Yamaha, a differenza di Austin. Qual è l’eccezione fra le due?

Credo nessuna. Su questa pista la Yamaha ha fatto la differenza, ci sono tre M1 davanti a tutti e sia Jorge che Cal sono stati molto veloci. La nostra moto dà il meglio sulle piste ‘old style’ dove ci sono curve veloci, cambi di direzione e bisogna entrare forti in curva. Sui tracciati più moderni, come Austin, soffre nelle ripartenza dai tornantini stretti”.

Vedendo il tempo di oggi sembra avessero ragione quelli che sostenevano stessi facendo pre-tattica in inverno.

Mi piacerebbe davvero poter dire che sto andando piano apposta. Ma certe strategie le puoi fare solo se vai forte, non quando prendi un secondo al giro”.

Quanto sarebbe importante vincere il primo Gran Premio in Qatar?

Sarebbe bello e una grande soddisfazione, ma è solo una gara come un’altra. Anzi penso che nelle prime due, a Losail e in Texas, ci sarà da soffrire e l’importante sarà portare a casa punti e rimanere tranquilli. Le cose cambieranno quando torneremo in Europa, su piste ‘giuste’ per me la Yamaha”.

Hai visto la Formula 1?

Sì e la gara mi è piaciuta molto, i cambi al regolamento non mi avevano convinto subito ma devo ammettere che in tre anni sono riusciti a creare un grande spettacolo. La polemica Red Bull? Adesso Vettel mi sta più simpatico, mi sarebbe piaciuto se anche Rosberg avesse attaccato Hamilton. Però mi è spiaciuto molto per Alonso”.

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