Dovizioso: felice di essere un "privato"

Andrea: "il Tech 3 mi piace, è un team spartano dove ci si confronta molto"


Dovizioso non riesce proprio a stare lontano dai circuiti, finita la stagione del motomondiale, Andrea prima ha vestito i panni del crossista nella gara benefica di Faenza RideForLife, in cui ha vinto, poi si è improvvisato rallysta a Monza. “Sono esperienze che mi piacerebbe fare anche durante la stagione – dice il Dovi – senza questo freddo, ma purtroppo non si può né per la tempistica né per i rischi che potrebbero compromettere la stagione”. Discorso diverso in inverno, quando i piloti sono “a riposo” e ogni occasione è buona per assaggiare il brivido della velocità. “Il cross è la mia vera passione, ma anche i Rally mi hanno sempre interessato – continua – L’adrenalina che si prova guidando queste auto è esagerata, questa è la mia prima volta e non ho obiettivi di classifica particolari”. Alla fine del weekend, Andrea si è classificato 54° nella classifica assoluta e 23° in quella della sua classe la Super2000.

Diverso il discorso per quanto riguarda la MotoGP, dove il forlivese, passato dalla Honda e la Yamaha, nel 2012 punta a vincere. Gli avversari saranno quelli di questa stagione: “Stoner è l’uomo da battere, ma anche Pedrosa darà molto filo da torcere, è all’ultima spiaggia, non può perdere di nuovo” avverte il Dovi, che guarda anche ai nuovi compagni di marca. “Lorenzo sappiamo tutti quello che può fare, ma non sottovalutato neanche Spies” spiega, mentre sospende il giudizio su Rossi e la Ducati: “bisogna prima capire il lavoro che hanno fatto”.

La sua nuova moto gli piace, a Valencia ha provato sia l’800 che la 1000, ricavandone impressioni molto simili: “si comportano in modo pressoché identico, le caratteristiche fondamentali non cambiano – afferma – ma la mille ha un motore bellissimo, mi piace molto”. Sulla ciclistica invece ci sono ancora dei punti da sistemare: “sicuramente per i test in Malesia ci saranno dei cambiamenti nelle moto – assicura – i problemi bisogna risolverli in inverno, non durante la stagione”.

Dopo tanti anni passati sotto l’ala della Honda, il passaggio alla Yamaha poteva essere difficile per Dovizioso che invece ha trovato un ambiente diverso ma costruttivo. “Mi è piaciuto molto l’approccio degli ingegneri, mi hanno ascoltato molto durante i test – conferma – è un’azienda più piccola con un differente modo di lavorare”. Anche con la nuova squadra, la Tech 3, si è instaurata una buona complicità: “Passare da un team ufficiale a uno satellite hai suoi pro e i suoi contro – conclude Andrea – lo definirei un team spartano, mi piace perché le persone sono tutte alla mano e ci si confronta molto. Inoltre il mio arrivo ha dato molto entusiasmo, sanno che possiamo far bene nella prossima stagione”.

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